Il mio giudice. Dedicato a Rita Atria (1993)

‘Cittadini della mia terra patria
Guardatemi muovere all’ultimo cammino,
Guardatemi rivolgere l’ultimo saluto al sole,
l’ultima luce che io vedrò.
Ade, il dio del grande sonno viva mi conduce
Alla riva d’Acheronte,
e non più nozze per me
non canti nuziali,
ma alla morte andrò sposa.’
Antigone, Sofocle

Adramélech (1993)

“Va, trancia, oscilla, parla, attraversa la bocca, lanciaci qualche parola fieramente lappata, un buon fischio che ci scuota, e dal tuo scuotere vai a slinguare a forare l’aria, rispondi al fischio, canto satanico, vibra”.

Come foresta di torri dentro un cielo vuoto (1991)

Friedrich Hölderlin (1770-1843) visse due tensioni violentissime: la rifondazione di una nuova essenza della poesia e una tensione materiale, “terrestre”, politica, in qualche modo rivoluzionaria.

Ella (1989)

Ella è la rielaborazione di un capitolo del romanzo Verrà il giorno (1973) di Herbert Achternbusch, riscritto nel 1978 su commissione di Klaus Peymann, direttore dello Staatheater di Stoccarda. Ella prende spunto da un modello vivo, la zia omonima, di cui Achternbusch è stato tutore.

Apparizioni (1993)

spettacolo itinerante da Sade, Dickinson, Hölderlin, Jacopone da Todi

Carne (varietà onirico) (1992)

Ho fatto un sogno e il mio animo si è tormentato per trovarne la spiegazione…
Questa è la mia decisione: se voi non mi rivelerete il sogno e la sua spiegazione sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte in letamai. Se invece mi rivelerete il sogno e me ne darete una spiegazione, riceverete da me doni, regali e grandi onori.
Ditemi dunque il sogno e la sua spiegazione.
Daniele 2,3-6

La trasfigurazione di Benno il ciccione (1991)

“Io sono Benno e voglio mangiare fino a crepare”

Benno è un giovane enorme, tanto vulnerabile e innocente dentro, quanto sgraziato e repellente fuori.
Quasi proiettandoli dall’interno dell’io più segreto e custodito, Benno vive, rivive, rappresenta sogni, ricordi e visioni appartenenti ad un passato-presente di bambino e adulto disorientato e respinto.

Le lacrime amare di Petra Von Kant (1988)

Assistiamo, attraverso il racconto di Petra Von Kant, affermata stilista di moda, alla trasfigurazione di un normale conflitto sentimentale in un ben più complesso interrogarsi sul tema della solitudine, sull’impossibilità di vivere soli e di vivere con gli altri. Gli uomini dipendono l’uno dall’altro e si tormentano di questa lacerante dipendenza.