GIRO DI VITE

Nel 1898, Henry James dava alle stampe Il giro di vite (The turn of the screw), una costruzione meravigliosamente ambigua e forse la sua novella più famosa presso il grande pubblico.  Giro di Vite è  un racconto di fantasmi. Forse il più celebre racconto moderno di fantasmi. Un puro, grandissimo esercizio nel genere. Ha ragione Oscar Wilde: siamo di fronte a un racconto meraviglioso, altrettanto violento e scioccante di una tragedia elisabettiana. Il climax che conduce al tragico snodo finale (che vede protagonista il piccolo Miles) continua a produrre una suspense e un’emozione che neanche un secolo di «misteri» letterari è riuscita ad appannare.
Prima del 1898 i fantasmi non apparivano  né vantavano la complicità di bambini belli, educati e intelligenti. Inoltre,
prima che James ci complicasse la vita rendendo insignificante e pregiudizievole la nostra interpretazione del testo, il punto di vista del racconto aveva sempre coinciso con quello dell’autore. Ma ne Il giro di vite la
storia è raccontata attraverso gli occhi dell’istitutrice, a cui il romanziere non da un nome; e fin dalle prime  pagine viene da chiedersi se non sia opportuno dubitare di quello sguardo e soprattutto di quella sua confessione, alla quale non vorremmo credere, incapaci come siamo di accettare il pensiero che il male esiste e che, quando si manifesta, è sempre tutt’altro che gradevole.
Irene Ivaldi dà corpo e voce alla misteriosa istitutrice, letteralmente abitata dalle presenze di volta in volta evocate;
una polifonia di voci che diviene avventura psichica, rumore del pensiero.

 

 

GIRO DI VITE

di Henry James

traduzione di Nadia Fusini
con Irene Ivaldi
adattamento teatrale e regia Valter Malosti
progetto sonoro e programmazione luci G.u.p. Alcaro // fonico Alessio Foglia
costume Federica Genovesi
frammenti sonori da Craig Armstrong, Benjamin Britten, Frederich Chopin, Brian Eno, Dan Gibson, Chihei
Hatakeyama, Fovea Hex, David Lynch & Dean Hurley, Krzysztof Penderecki, Pablo Reche, Pablo Sanz, Hiroki
Sasajima, John Tavener, The Caretaker, Chris Watson, John Zorn
produzione Teatro di Dioniso //Festival delle Colline Torinesi

ANNA KARENINA (2017)

da Lev Tolstoj
in scena Irene Ivaldi
musiche originali e trascrizioni eseguite dal vivo da Lamberto Curtoni
adattamento teatrale e regia Valter Malosti

VARIAZIONI SU ORFEO (2017)

Orfeo attraversa il tempo, dalle Metamorfosi di Ovidio (canto X e XI) ai poemi di Rainer Maria Rilke (Orfeo Euridice Hermes e I sonetti a Orfeo), intrecciati in una drammaturgia originale ideata da Valter Malosti,

VENERE IN PELLICCIA (2016)

David Ives, americano, classe 1950, è essenzialmente uno scrittore di commedie, molto rappresentato, e famoso in patria in particolare per All in the Timing, grande successo a metà degli anni novanta.
Tra le sue produzioni, numerosi sono gli adattamenti e le riscritture da autori importanti, non solo teatrali, tra cui Spinoza, Molière, Feydau, Twain.

Lo stupro di Lucrezia / radio edit (2015)

Questo ‘concerto’ tratto dallo spettacolo Lo stupro di Lucrezia di Shakespeare è la versione radiofonica live andata in onda su Radio3 Rai nel 2012. Il lavoro può essere presentato da solo, ma è soprattutto pensato come complemento alla versione concerto di Venere e Adone

TALKING HEADS II (2017)

due testi inediti per le scene italiane di Alan Bennett
con Michela Cescon , regia  Valter Malosti

IFIGENIA IN CARDIFF (2017)

Effie la sfrontata, la sboccata, la squattrinata Effie vive in un Galles di periferia, a sud di Cardiff, nel quartiere di Splott, dove conduce un’esistenza irregolare senza progetti, senza futuro.

IL GIARDINO DEI CILIEGI (2016)

“Una commedia in quatro atti”, questo il sottotitolo de Il giardino dei ciliegi.
Čechov insiste, polemizzando apertamente con Stanivslaskij e Nemirovich del Teatro d’Arte di Mosca, che per primi lo misero in scena, sul fatto che sia una commedia.

Il berretto a sonagli (2015)

Il carattere di Ciampa è pazzesco, questa è la sua nota fondamentale. Gesti, andatura modi di parlare, pazzeschi. Cosicchè dovrà nascere il sospetto e la paura che a un dato momento egli possa uccidere”. Luigi Pirandello, lettera a Martoglio, 8 febbraio 1917

Giro di vite (2015)

Nel 1898, Henry James dava alle stampe Il giro di vite (The turn of the screw), una costruzione meravigliosamente ambigua e forse la sua novella più famosa presso il grande pubblico, anche per una bella versione cinematografica firmata nel 1961 da Jack Clayton (The innocents).