BIMBA INSEGUENDO LAURA BETTI

PDA / NARRAZIONI FEMMINILI | ASTI

GIOVEDI 24 GENNAIO 2019 | SPAZIO KOR | ORE 21.00
drammaturgia, regia e interpretazione Elena Bucci

Da quando mi è stata offerta l’affascinante opportunità di preparare un evento per la scena intorno a Laura Betti, ho cominciato a cercare ogni materiale intorno a lei e ho scoperto una figura poliedrica, libera, vasta e affascinante, piena di contraddizioni come piace a me.
Sto accumulando materiale audio, le sue belle canzoni, i video dei suoi spettacoli, come quello con la regia di Mario Martone che documenta la sua ‘Disperata vitalità’, leggo la sua onirica autobiografia Teta Veleta, frase inventata da Pier Paolo Pasolini e da lei per definire il fascino della fame di vita e di piacere.
Leggo i suoi scritti e quelli di chi l’ha conosciuta e di lei ha detto. Rileggo, e non basta mai, Pasolini.
Tengo un diario e intono un dialogo immaginario, provo a conoscerla e a riconoscerla. Perché? Perché mi insegna la libertà e tutti i suoi rischi, la generosità che disperde genio e talento, la lingua del teatro e dell’arte di un’epoca che pare vicina ma è ormai lontanissima eppure prossima forse a ritornare.
Laura Betti sveglia in me la curiosità verso il fascino che le personalità coraggiose e originali si portano intorno come un profumo o come l’odore delle belve e che diventa piano piano parola, canto, scena, luce, musica, danza, discorso ininterrotto con chi ci ha preceduto e chi ci seguirà. Vedo in lei una guerriera irriducibile i cui terribili capricci diventano atti di ribellione alla noia e al conformismo e vie di trasformazione del dolore.

Chi sei tu che mi guardi con l’aria di una bimba sempre diversa in ogni diversa fotografia? Imbronciata, sorridente, con aria di sfida, libera e dolorosa, repellente e seducente, giovane e antica, spaventata e piena di rabbia? Ti inseguo da immagine a immagine, imparando a memoria le tue parole attorcigliate, indagando indiscreta la tua vita, le tue amicizie, i tuoi amori, il tuo legame misterioso eppure così trasparente con Pier Paolo Pasolini, del quale sei diventata vestale. Basta guardarvi insieme nelle foto per avere l’illusione di esservi accanto, di comprendere e poi, subito dopo, non comprendere più nulla, come accade accanto alle persone libere.
Sei stata famosissima e ora quasi dimenticata come spesso accade alle figure di talento vissute troppo vicino ai geni controversi dal destino infausto.
Attratta dalla tua forza magnetica, nella quale mi specchio, non riesco a sottrarmi alle tue domande imperiose e al tuo volere e mi distraggo da ciò che dovrei fare per avventurarmi in sentieri pericolosi e mal documentati dalle carte.
Ti inseguo, ciao, addio, arrivederci, a presto. Bimba.
Elena Bucci