SENSO

Sullo sfondo dell’Italia risorgimentale si snoda la vicenda della contessa Livia Serpieri, protagonista della novella del 1883 Senso di Camillo Boito, senza dubbio la più fortunata grazie alla trasposizione cinematografica che ne fece Luchino Visconti nel 1954 con protagonista Alida Valli. La contessa Serpieri ha trentanove anni e, attraverso un lungo monologo interiore, rivive senza reticenze, con toni crudi venati da nero umorismo, la scandalosa relazione con l’abbietto tenente austriaco Remigio Ruz, iniziata a ventidue anni, appena sposata e all’apice della bellezza. L’atmosfera voluttuosa di Venezia e la scialba vecchiaia del marito fomentano la passione per il cinico ufficiale dell’esercito nemico. Passione che dall’adulterio la conduce alla disperazione e infine all’umiliazione, quando realizza l’inganno di Remigio, che l’ha sedotta per estorcerle il denaro necessario a disertare, assistendo da una porta socchiusa alle “orge” dell’amante. La fine si rivelerà atroce e grottesca.

  • di Camillo Boito
  • adattamento teatrale di Valter Malosti
  • con Irene Ivaldi
  • regia Valter Malosti
  • assistente alla regia Elena Serra
  • luci Francesco Dell’Elba
  • costumi Federica Genovesi
  • foto si scena Willi Ivaldi

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