IFIGENIA IN CARDIFF (Iphigenia in Splott)

SABATO 17 FEBBRAIO 2018
ASTI | SPAZIO KOR | ORE 21.00
di Gary Owen
con Roberta Caronia
regia di Valter Malosti

Effie la sfrontata, la sboccata, vive in un Galles di periferia, a sud di Cardiff, nel quartiere di Splott, dove conduce un’esistenza irregolare senza progetti, senza futuro. Effie è una dei tanti relitti di umanità ai margini a cui nessuno si interessa.
Vive di niente Effie; qualche spicciolo dall’assistenza sociale e i soldi che, tra un litigio e un altro, la nonna le lascia sul tavolo, prima di andarsene sbattendo la porta.
La sua identità Effie la cancella tutte le sere distruggendosi di alcol.
Ma tutto sta per cambiare. Un incontro, in una notte alcolica e folle, un uomo diverso dagli altri, un soldato tornato dall’Afghanistan, segnerà l’inizio di una trasformazione. Questa buffa e sguaiata crisalide dimostrerà a se stessa di poter essere migliore di come è stata fino ad allora. Anche se nulla è come sembra, anche se altri colpi di scena ribalteranno ancora una volta la rotta, Effie non sarà mai più la stessa.

Ifigenia in Cardiff di Gary Owen (dall’originario Iphigenia in Splott),  che ha debuttato nell’estate 2017 all’interno del Festival delle Colline Torinesi, è un delirio monologante denso di lucidità che si rivela a poco a poco, ribaltando gli equilibri del senso comune e scardinando moralismi e perbenismi vari, con il suo attacco sferrato in pieno viso contro l’ipocrisia della società e di una politica dell’austerity che finisce per stringere la morsa sempre sui soliti noti: i più deboli.
Con un linguaggio abrasivo pieno d’ironia tagliente, Owen affonda il coltello nelle maglie sconnesse della contemporaneità, consegnandoci il ritratto al vetriolo di una Ifigenia moderna che non ci sta ad essere la vittima sacrificale di un sistema già scritto, reagisce,  si oppone al fato che la vorrebbe vendicativa e miope, con un inaspettato, gratuito e sconcertante atto di compassione.
Davanti ai fallimenti del nostro tempo, Effie non è di certo un capro espiatorio ma testimone e voce d’accusa contro un potere che, con la sua ingombrante ingordigia, divora le vite degli altri.

A questa “nuova” Ifigenia dà corpo e voce Roberta Caronia, in una prova estrema e perturbante – che le è valsa il Premio VIRGINIA REITER 2017 – ambientata in uno spazio vuoto dove nulla distrae dalla “passione” laica squadernata in una via crucis che si dipana all’interno un paesaggio  che di greco non ha più niente: locali oscuri, spiagge devastate, fabbriche che sembrano astronavi schiantate, montagne di metallo, binari di treno che non portano più a nulla, gru, tubi, cataste di ciminiere, ospedali labirinto, pony selvaggi, pneumatici scoppiati, elicotteri che rombano forte sulle teste, water abbandonati, rovine di case, lastre di cemento come lapidi, vetri che scintillano alla luna.

 ‘…Valter Malosti guarda a questo testo con ammirevole lucidità. La sua mano di regista è ferma e sobria, la sua attenzione è severa e pietosa. Offre allo spettatore un interminabile primo piano di Effie, che Roberta Caronia interpreta con la forza delle viscere. È un’attrice di grande presa, capace di assorbire il personaggio e di restituirlo con i tratti nervosi di un disegno vagamente allucinato.’     Osvaldo Guerrieri | La Stampa

  • di Gary Owen
  • traduzione Valentina De Simone
  • con Roberta Caronia
  • luci Francesco Dell’Elba
  • regia di Valter Malosti
  • produzione Teatro di Dioniso
    con il sostegno di Fondazione Piemonte dal Vivo

ph. Andrea Macchia