Molière / La scuola delle mogli
Mercoledì 16 dicembre 2009 ore 21.00, Teatro Alfieri
Arnolphe, ricco borghese ossessionato dall’idea dell’onore e feroce sbeffeggiatore dei suoi concittadini “cornuti e felici”, si prepara a sposare la giovane Agnès, che lui stesso si è preoccupato di far crescere in un convento, educandola nella più completa ignoranza, sin da bambina. ”Sposo una deficiente / che dipenda da me completamente”, proclama a gran voce, e spera, conservando l’innocenza e l’ingenuità della ragazza, di godersi il matrimonio senza il consueto corollario di corna.
Ma è sufficiente che l’inesperta Agnès incontri un giovane sveglio che le fa la corte, e l’arrivo in città del fatale e misterioso Enrique, per cambiare completamente il destino della storia immaginata da Arnolphe.
La scuola delle mogli ruota attorno a un’ossessione, a un’idea fissa: le corna. È il tema che attraversa tutta l’opera di Molière fino alla crudeltà derisoria del Georges Dandin. È una coazione comica alla catastrofe ma anche un’ossessione che diventa fobia vitale e il cuore della commedia.
Valter Malosti incontra per la prima volta Molière e lo fa con un testo che ha ricevuto un’attenzione distratta in Italia, dove la tragedia, annidata nella struttura da geniale farsa, complica maledettamente i piani di chi deve ricrearlo. Come scrive Cesare Garboli: «in tutta la storia del teatro moderno non esiste documento di più lucida ed oscura provocazione… come in una cellula dal grande sviluppo futuro, si celano nella Scuola delle mogli i germi del tema molieriano che la vita è malattia».
«Colgo nella pièce un carattere visionario,- dichiara Malosti – il delirio in cui sprofonda il protagonista al termine della commedia, si trasforma in una vera e propria anatomia della rovina di cui è Arnolfo stesso l’artefice, come l’Alceste del Misantropo. Una volta stabilito il fatto che La scuola delle mogli non è una semplice farsa dico anche che la farsa naturalmente deve conservarsi, perché se non si fa ridere con questo testo, si fallisce, e in questo contesto ripenso alla grande lezione delle farse alte e allucinate di Leo de Berardinis e del suo alter ego: il Leòn deBerardin di Scaramouche».
Attraverso un processo di ri-creazione del testo, Valter Malosti si propone di ritrovare «la folgorante musica di Molière, che nell’originale francese deflagra e scintilla per mezzo del verso e delle rime. I corpi, la partitura sonora, le visioni, dovranno colmare la perdita inevitabile di ricchezza nel voltare in italiano questa lingua che vibra con una corda quasi pre-mozartiana e trovare uno spazio nell’immaginario delle persone che condivideranno con noi questo viaggio, oggi».
- Personaggi e interpreti:
Arnolphe, alias Signore del Ceppo: Valter Malosti
Chrysalde, Alain: Mariano Pirrello
Georgette, una vecchia, le massime: Valentina Virando
Agnès: Giulia Cotugno
Horace: Marco Imparato
Enrique: Fausto Caroli
Oronte, un notaio: Gianluca Gambino - uno spettacolo di Valter Malosti
- versione italiana e adattamento: Valter Malosti
- suono: Gup Alcaro
- costumi: Federica Genovesi
- scene: Carmelo Giammello
- luci: Francesco Dell’Elba
- coordinatore tecnico e macchinista: Matteo Lainati
- assistente alla regia: Elena Serra
- ha collaborato alla drammaturgia Michele Di Mauro
- foto di scena Tommaso Le Pera
- scelte musicali Valter Malosti
- musiche e voci di Carlo Boccadoro, William Byrd, Guillaume Dufay, Murcof, Fantomas, Ambrose Field, Giorgio Gaber, Dan Gibson, John Lennon/ Paul McCartney, David Lynch, Mc Solaar, Kijoshi Mizutani, Ennio Morricone, John Morris, Bruno Nicolai, Edith Piaf, John Potter, Giacomo Puccini, Alan Splet, Toru Takemitsu, Giuseppe Verdi, Chris Watson
- aiuto fonico microfonista: Simone Gaboardi
- assistente volontaria alla regia Claudia Marini
- assistente alle scena Barbara Migliaccio
- trainer fisico Daniele Trastu
- scene costruite presso il laboratorio del Teatro Stabile di Torino
- produzione Teatro di Dioniso – Fondazione del Teatro Stabile di Torino
con il sostegno di Regione Piemonte
in collaborazione con Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte, Sistema Teatro Torino