UNDERGROUND, lo spettacolo di Renato Cuocolo e Roberta Bosetti, con Roberta Bosetti è ospite dal 27 novembre al 1 dicembre al Wonderland Festival di Brescia.
Produzione Teatro di Dionisio (Torino) e IRAA Theatre (Melbourne)
Il nostro viaggio “dentro” l’allestimento de La donna leopardo sta volgendo al termine. Abbiamo conosciuto gli scenografi, la costumista, chi cura il movimento, chi ha tradotto per la scena il romanzo, chi ha composto le musiche, chi ha immortalato i momenti salienti con l’occhio della sua macchina fotografica…. coloro di cui da spettatori vediamo (e ascoltiamo) il risultato finale del lavoro, senza sapere quante persone si siano adoperate e con quale dedizione e passione per realizzarlo. Ora andiamo a conoscere i soli che per il pubblico hanno un volto e un corpo: gli attori. Nel nostro caso un quartetto di attori che incarnano i quattro personaggi: un giornalista (Lorenzo), Colli (il suo editore) e le rispettive mogli Nora e Ada che si trovano ad affrontare un viaggio in Africa, nel Gabon. In questo caso gli attori non si sono risparmiati e hanno avuto il compito – decisamente non semplice – di dare voce e corpo al fiume di parole moraviano, alle nevrosi, ai dialoghi serratissimi, alle pause, agli sguardi…..C’è bisogno di dire che ci sono riusciti perfettamente? No ma ci piace dirvelo lo stesso.
Rimarrete sorpresi di come vola la parola di Moravia, senza mai annoiare, di come il ritmo serratissimo dello spettacolo vi terrà inchiodati alla poltrona…. E questo grazie al lavoro generoso dei quattro attori (e della regista ovviamente: ma di lei parleremo nell’ultima tappa del nostro viaggio).
Ma andiamoli a conoscere. Usando rigorosamente l’ordine alfabetico.
Ada, la moglie di Colli: è una donna disperatamente innamorata, inesorabilmente tradita, disperata, sensuale ed elegante. Ha il corpo e il volto di Valentina Banci attrice molto carismatica e con una solida carriera teatrale (lavora con Leo de Berardinis, Giancarlo Cobelli, Gianluigi Pieralli, J.S.Sinisterra, Paolo Magelli, Massimo Castri, Valerio Binasco, Roberto Latini) e televisiva; è nel cast di Extravergine la nuova comedy di FoxLife per la regia di Roberta Torre, nella parte di Irene Laurier, ex sex symbol internazionale di b-movies e mamma sregolata della protagonista Dafne/Lodovica Comello.
Nora, la moglie di Lorenzo: è nervosa, irrequieta, ambigua, a tratti menefreghista ed è pefettamente incarnata da Olivia Magnani nipote d’arte, che ha saputo negli anni ritagliarsi uno spazio nella cinematografia internazionale lavorando con registi quali Sorrentino e Faenza e, nel 2018, Ridley Scott nel film Tutti i soldi del mondo che racconta il rapimento di John Paul Getty III, avvenuto a Roma il 10 luglio del 1973; Lorenzo, giornalista, elucubratore, cerebrale e innamoratissimo di Nora, è Daniele Natali attore e doppiatore (è la voce di Milo Ventimiglia nella serie Heroes e di Dan Byrd nella serie Cougar Town,) in teatro lavora fra gli altri con Fausto Paravidino, Duccio Camerini, Luca Archibugi, Antonio Ianniello. È nel cast del film Sulla mia pelle di Alessio Cremonini e Nevermind di Eros Puglielli (2018). Ha preso parte a diverse serie televisive (Distretto di polizia, Don Matteo 4, Rex e nel 2019 è nel cast della terza serie dedicata a Rocco Schiavone). Chiude il quartetto Flavio Colli editore, uomo di successo, all’apparenza superficiale e sicuro di se; a farlo vivere sulla scena Paolo Sassanelli, noto al grande pubblico grazie a serie di successo come Un medico in famiglia (dove interpreta Oscar Nobili) e L’Ispettore Coliandro (dove è l’Ispettore Gamberini), attore che passa con disinvoltura e bravura dalla tv, al teatro (con Pierfrancesco Favino cura la regia dello spettacolo Servo per due di Richard Bean in tournée con grandissimo successo dal 2013 al 2016) al cinema dove lavora fra gli altri con Matteo Garrone (Terra di Mezzo), Giorgia Cecere (In un posto bellissimo), Giuseppe Piccioni (Giulia non esce la sera), Paolo Virzì (Notti magiche). Nel 2017 gira suo primo lungometraggio come regista Due piccoli italiani. Nel 2018 il film viene selezionato fuori concorso al Bari International Film Festival.
Quattro attori apparentemente distanti e fra loro molto diversi che – magia del teatro e frutto di un lavoro minuzioso e generoso – si fondono fino a diventare quasi un corpo unico…..
Non vogliamo svelare di più…. non vi resta che venire a teatro; vi aspettiamo a Milano
Eccoci di nuovo qui, per un nuovo appuntamento nel back stage del nostro spettacolo La donna leopardo. Oggi vi presentiamo la costumista e la coreografa
Il compito di “vestire” i quattro attori è affidato alla stylist Grazia Materia.
Milanese di nascita e romana di adozione, Grazia a collabora per le maggiori testate di moda italiane e straniere (Amica, Grazia, Elle, Vanity fair, Donna, Mondo uomo, l’uomo Vogue, Gq, Vogue, Vogue gioiello) e per importanti fotografi. Contemporaneamente segue, sempre come stylist, campagne stampe, pubblicità e commercials con le più importanti agenzie di pubblicità internazionali (Mc Cann Erickson, Saatchi and Saatchi, Pirella Low, JW Thompson). Veste moltissimi spots di registi italiani (F. Brugia, G. Capotondi, C. Vanzina, P. Genovese, L. Miniero, L. Lucini, G. Notari, C. Sigon) e stranieri (Grosset, T. Scott, M. Haussman, A. Attanasio) vincendo nel 2009, con uno spot of Fredrik Bond the London BBF AWARD come costume designer. E’ costumista di molti films e spettacoli teatrali di successo.
A Chiara Frigo si deve la cura del movimento. Trattandosi di un lavoro in cui la fisicità degli attori va a comporre una vera e propria drammaturgia del corpo che corre insieme alla parola, il lavoro di Chiara è preziosissimo. Coreografa e performer, sviluppa il proprio interesse artistico nell’ambito della danza contemporanea e della performing art. Laureata in biologia molecolare, nel 2006 la sua prima creazione Corpo in DoppiaElica vince il terzo premio al Festival Choreographers Miniatures di Belgrado. Takeya vince il premio GD’A Veneto ed è selezionato all’interno di Anticorpi XL e del network europeo Aerowaves. Takeya viene presentato in più di 50 città. Suite-Hope vince il bando Residences 2011 de La Caldera (Barcellona) ed è uno dei cinque lavori scelti per rappresentare l’Italia al Fringe Festival di Edimburgo 2012. Lo scorso agosto ha presentato il suo nuovo solo Himalaya al Bmotion Festival.
Capito quanti artisti e quante energie concorrono alla realizzazione di uno spettacolo teatrale?!
Mentre per noi è già cominciato il conto alla rovescia che ci avvicina al giorno del debutto il 29 ottobre al Piccolo Teatro Grassi di Milano, continuiamo il nostro viaggio dentro alla costruzione dello spettacolo.
La donna leopardo è l’ultimo romanzo scritto da Alberto Moravia prima della sua morte. L’ultima stesura è stato trovata sulla sua scrivania dentro una cartellina blu la mattina in cui è morto, il 26 settembre 1990.
Oggi Michela Cescon (anche regista dello spettacolo) e Lorenzo Pavolini a quattro mani hanno adattato il romanzo per il palcoscenico. Il romanzo con la ricchezza emotiva dei suoi dialoghi e dei suoi personaggi ha già un impianto fortemente teatrale. E a ben vedere in tutte le opere di Moravia si intravede una matrice teatrale: l’attenzione quasi registica alla luce, allo spazio, ai dialoghi perfetti con una scrittura adatta ad essere “detta” ad alta voce….
Non vogliamo svelare troppo: se vi siete incuriositi… in libreria è da poco uscita una nuovissima edizione del romanzo edita da Bompiani proprio in occasione dello spettacolo teatrale…. che potrete vedere a Milano al Piccolo Teatro Grassi dal 29 ottobre al 3 novembre e in altre città che piano piano sveleremo. Continuate a seguirci!
Ha debuttato con successo al Napoli Teatro Festival, la scorsa estate; dell’interprete Nunzia Antonino è stato scritto “…infragilita, lacerata dal dramma, ma in costante procinto di essere scoccata come freccia dal successo della sua moda, indossa la pelle della Schiaparelli come si fosse strappata la sua“; si tratta di Schiaparelli life prossimamente ospitato in prima milanese, al Teatro Gerolamo il 4 e 5 ottobre 2019. Info e biglietti qui
Cari tutti il nostro dionisiaco viaggio nelle pieghe nascoste de La donna leopardo giunge al termine… e lo fa presentandovi colei che ha avuto l’idea e l’ha concretizzata sul palco, che ha assemblato tutti i pezzi di questo complicato puzzle per comporre un quadro unico in cui scena, luci, costumi, musica, parola e movimento si fondono: la regista, Michela Cescon.
Molti la conoscono per averla vista e apprezzata nel ruolo di attrice in film come Primo amore di Garrone o Romanzo di una strage di Giordana, solo per citarne 2 fra i più noti, e il nuovo e applauditissimo l’Uomo senza gravità di Bonfanti (e tralasciamo in questa sede la sua ricchissima carriera teatrale). Con La donna leopardo – di cui come ricorderete ha curato anche l’adattamento drammaturgico con Lorenzo Pavolini – Cescon firma la sua prima regia.
Così spiega perchè la scelta sia caduta proprio su Moravia: È da alcuni anni che penso di portare in teatro un testo di Moravia, non uno dei suoi testi teatrali bensì un romanzo. Ho sempre pensato fossero perfetti per il palcoscenico, e che ci fosse al loro interno quasi una matrice teatrale. Non ho avuto la fortuna di conoscere Alberto Moravia ma, da lettrice, potrei dire che tra i suoi scritti si intuisce un’attenzione quasi registica ad uno spazio scenico, alla luce, ai luoghi come dei dipinti, ai personaggi dai dialoghi perfetti, con una scrittura adatta ad essere portata ad alta voce. Mi hanno sempre incuriosito i suoi racconti, i suoi romanzi brevi, ma quando lessi “La donna leopardo” capì che da lì volevo partire. E vi diciamo in anteprima, avendo sbirciato le prove, che mai partenza fu più azzeccata. La parola di Moravia vola, il ritmo è serratissimo non c’è spazio per la noia: Cescon ha crato un meccanismo in cui tutti i tasselli si incastrano perfettamente e che vi terrà inchiodati alla poltrona fino alla fine. Avete ancora dubbi se correre o meno a comperare il biglietto? Speriamo proprio di no… Perchè tutto il lavoro che si è fatto ha un unico obiettivo finale: che la gente lo veda.
Eh sì perchè alla fine il protagonista imprescindibile della creazione teatrale siete voi: il pubblico.
Quindi…. non deludeteci e venite a Teatro! Garantito che non ve ne pentirete
Eccoci con un’altra tappa del nostro viaggio che si sta avvicinando alla meta….
Oggi parliamo delle foto…. il fotografo che segue la nostra donna leopardo è una guest star: Fabio Lovino. Che possiamo dire di lui che già non si sappia? E’ uno dei più importanti fotografi contemporanei: realizza copertine di album di importanti artisti italiani e stranieri (Mark Knopfler, Elisa, Caparezza, Subsonica, Marina Rei, Alex Britti, Sergio Cammariere, Morrissey), ritratti di attori e registi del calibro di Robert De Niro, Al Pacino, Benicio del Toro, Charlotte Rampling, Terry Gilliam, Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, David Cronenberg e David Lynch e copertine di riviste come Max, Elle, Vogue, Vanity Fair e Rolling Stone. Nel 2007 per Fox Life realizza Photocall, programma di 10 puntate in cui incontra 10 attrici italiane. Lo stesso anno la Mondadori ha realizzato una mostra intitolata A riveder le stelle con i ritratti da lui realizzati di quarantacinque fra attori e registi italiani. Nel 2011 realizza la mostra Una festa mobile: Ritratti di cinema, attori, amici per la Fondazione FORMA di Milano. La mostra è stata esposta anche alla Casa del Cinema di Roma. Nel 2014 è protagonista di una puntata della serie-documentario Fotografi di Sky Arte HD. Nel 2016 realizza con la ONGWeWorld il film documentario e la mostra fotografica Mothers. L’Amore che cambia il Mondo, presentati al Taormina Film Fest e alla Camera dei deputati.
E nel 2019 abbiamo l’onore di averlo con noi nell’avventura de La donna leopardo. Suoi i bellissimi ritratti degli attori, suo il back stage e le foto di scena, sua sarà la locandina dello spettacolo.
Eccoci con la quinta tappa del nostro viaggio “dentro” lo spettacolo La donna leopardo (ricordatevi: dal 29 ottobre al 3 novembre al Piccolo Teatro Grassi di Milano!).
Abbiamo esplorato la scenotecnica, il testo, vi abbiamo introdotto a Casa Museo Alberto Moravia dove questa fantastica avventura è iniziata… e oggi parliamo della musica, o meglio della drammaturgia musicale, che va ad inserirsi fra le pieghe del testo, delle batture, nei silenzi… diventanto un ulteriore, imprescindibile tassello di quel fantastico puzzle che è il teatro. Per La donna leopardo questo ruolo è affidato a un musicista d’eccezione: Andrea Farri. Classe 1982, figlio e nipote d’arte (sua mamma è Lucia Poli e suo zio l’indimenticato Paolo Poli), a soli 25 anni firma la sua prima colonna sonora per il film Un gioco da ragazze di Matto Rovere e nel 2015 vince il Globo d’oro come miglior colonna sonora per il film Latin Lover di Cristina Comencini. Nel 2017 riceve ben due nomination ai David di Donatello – Miglior Colonna Sonora e Miglior Canzone Originale – per Veloce come il vento di Rovere…. Inoltre Andrea è anche un pianista, che compone e programma utilizzando vecchi sintetizzatori analogici e li mescola all’orchestra classica… vi consigliamo di andare a curiosare sul suo sito http://www.andreafarri.it/#home
Continua il viaggio nell’allestimento de La donna leopardo che, ve lo ricordiamo, debutterà al Piccolo Teatro Grassi di Milano martedì 29 ottobre. L’Equipaggio Moravia, come ci piace chiamarlo, da lunedì 30 settembre è al lavoro a Riano, vicino a Roma. All’opera tutti i settori: le scene, le luci, i costumi , le musiche, le foto di scena e naturalmente gli attori e la regia….Perchè il bello e l’unicità del Teatro è proprio questo: è una forma d’arte (l’unica) che le racchiude tutte….. E allora andiamo a conoscere i diversi “comparti” che contribuiscono alla realizzazione del nostro spettacolo teatrale
L’allestimento scenico e illuminotecnico che vi lascerà a bocca aperta è ideato e realizzato da Luci Ombre.… Chi sono costoro? Luci Ombre nasce nel 2009 a Roma, per iniziativa di Diego Labonia (Art Director), cui si aggiungono Claudio Petrucci (Set designer), Simone Palma (Multimedia designer), Aron Mattia Greco (Photo e videomaker), Sara Lamanna (Event Manager). Fin dai suoi esordi si contraddistingue per il carattere non convenzionale, innovativo e sperimentale dei progetti realizzati, fondendo mondi diametralmente opposti come arte e scienza, tecnologia analogica e tecnologia digitale, dando vita a connubi che ottengono ottimi riscontri mediatici e di pubblico.
Dall’esperienza di Luci Ombre nasce nel 2015 Rgb Light Experience, primo festival a Roma di installazioni luminose e video mapping. RGB, acronimo di Roma Glocal Brightness, coinvolge artisti e creativi allo scopo di diffondere la Light Art, nuova corrente dell’arte urbana contemporanea legata alle arti visive e alle varie applicazioni della luce. Se volete saperne di più http://www.luciombreventi.com/
La donna leopardo sta prendendo corpo, piano piano, giorno dopo giorno. Ma prima di condurvi nel vivo del lavoro e presentarvi gli straordinari protagonisti di questa avventura, vogliamo fare un piccolo passo indietro: precisamente al 28 maggio 2019, a Roma, in Via Lungo Tevere Vittoria n. 1.
Proprio qui infatti è iniziato il viaggio de La donna leopardo.… nella casa dove dal 1963 visse Alberto Moravia e che dal 1991 ospita l’Associazione Fondo Alberto Moravia, nata per iniziativa delle sorelle, delle Eredi e degli amici più cari dello scrittore, con lo scopo di creare un Centro di ricerca e documentazione sulla sua vita e sulle sue opere: una Casa Museo, in cui perdersi fra mobili, quadri, libri, oggetti….
Proprio da qui siamo partiti: dal luogo dove il romanzo ha preso vita e di cui è stata trovata l’ultima stesura manoscritta la mattina in cui è mancato, il 26 settembre 1990. Un luogo carico di storie, emozioni, odori e bisbigli…. un luogo che vi consigliamo di non dimenticare se fate tappa a Roma perché ne vale davvero la pena. (https://www.facebook.com/pg/CasaMuseoAlbertoMoravia/about/?ref=page_internal)
Lo spettacolo poteva nascere sotto una migliore stella? Continuate a seguirci