PAROLE D’ARTISTA OUT A VERCELLI 15-27/09/2020

Dal 15 al 27 settembre 2020 Vercelli ospita PAROLE D’ARTISTA OUT,  teatro ‘a misura d’uomo’ presso la casacuocolobosetti, via Ariosto 85:  la rassegna torna ad animare un luogo ‘storico’ della città con tre spettacoli per un numero ristretto di spettatori, seguendo alla lettera il mood del fare spettacolo che la compagnia vercellese Cuocolo/Bosetti applica da oltre vent’anni: testi contemporanei pensati per una fruizione a piccoli gruppi, dove lo spettatore è allo stesso tempo ospite e coprotagonista all’interno di casacuocolobosetti autentica residenza di Roberta Bosetti e Renato Cuocolo, abitazione che allo stesso tempo è storia personale e luogo teatrale, luogo della realtà condivisa che si viene a creare tra ogni persona presente.

• Il primo appuntamento, da martedì 15 a venerdì 18 settembre è con un testo proveniente dall’altissima letteratura di Alice Munro in R.L.  di Renato Cuocolo, con Roberta Bosetti, tratto da un racconto breve del Nobel canadese che narra di una donna in un momento di massima vulnerabilità e della via di fuga da situazioni spiacevoli che la attanagliano che la protagonista riesce individuare attraverso il linguaggio; una moderna Sherazade che, tenendo il filo della parola, riesce a tenere il filo della vita.
Produzione CUOCOLOBOSETTI/Iraa Theatre e Teatro di Dioniso (scarica la scheda di R.L.)

Sabato 19 e domenica 20 settembre gli spettatori si troveranno all’interno di ENIGMA CARAVAGGIO un tuffo nell’arte visiva con Chiara Cardea, Silvia Mercuriati su drammaturgia di Marco Ivaldi anche regista; uno spettacolo interattivo, un approfondimento artistico e poetico, una crime story che indaga la morte e il significato delle opere del grande pittore attraverso un’analisi puntuale condotta sugli scritti biografici e storici elaborati da critici e storici dell’arte.
Una produzione Progetto Zoran. (scarica la scheda di ENIGMA CARAVAGGIO)

• Infine a chiudere la prima edizione della rassegna vercellese, da giovedì 24 a domenica 27 settembre, sarà BOTTONI di Roberta Bosetti con Annalisa Canetto e Livio Ghisio, uno spettacolo dedicato ai bambini dai 6 agli 11 anni.
Bottoni mette in scena con leggerezza la tradizione della favola, partendo dai classici del genere, puntando su un innovativo metodo di narrazione. Ricreando la struttura tipica di ogni racconto di fate utilizza a piene mani i personaggi iconici dell’immaginario fiabesco utilizzando materiali poveri e quotidiani, ben noti ai bambini. Su tutto i bottoni, che si trasformano nei personaggi principali. Anche qui l’utilizzo del video live approfondisce gli elementi della narrazione trasformandoli attraverso le immagini che rinforzano e/o stravolgono la realtà degli oggetti stessi.
Produzione Teatro di Dioniso, Arteinscacco, CUOCOLOBOSETTI/IRAA Theatre. (Scarica la scheda di BOTTONI)
La nascita della rassegna vercellese PAROLE D’ARTISTA OUT –prevista per lo scorso marzo e poi slittata a causa del covid- si deve alla volontà condivisa del Teatro di Dioniso, di Cuocolo/Bosetti e di Arteinscacco di fare un teatro che guardi alle origini: un teatro poetico, di dialogo, che recuperi l’umanità del rapporto tra singoli, la vicinanza, il confronto tra artisti e ospiti, un percorso di attenzione singola, personale, reciproca.
Una forma di teatro empatico che si traduce per lo spettatore nell’essere ospite e coprotagonista all’interno di casacuocolobosetti; abitazione e allo stesso tempo storia personale e luogo teatrale, luogo della realtà condivisa tra le persone presenti.

PAROLE D’ARTISTA OUT punta a rimettere sotto i riflettori lo spettacolo, il contenuto anziché l’involucro: un modo di fare teatro che sappia essere se stesso in qualsiasi spazio: un salotto, una biblioteca, una sala museale, andando incontro allo spazio anziché costruirselo intorno.

Casacuocolobosetti (Via Ariosto 85), sede della rassegna, si inserisce naturalmente nell’idea di un teatro a misura: la coppia pluripremiata di artisti indaga e pratica da sempre una forma d’arte che coinvolge lo spazio della vita e lo spazio del teatro dove realtà e finzione si sovrappongono, usando gli spazi -reali- per quelli che sono, trappole per la realtà, scegliendo di recitare con piccoli gruppi di spettatori perché lo spettatore è un ospite. La relazione è intima e interattiva. La scelta dei ‘compagni di viaggio’ di PAROLE D’ARTISTA OUT si è quindi orientata verso artisti che sentano in questo rapporto caldo e vicino, di relazione personale, una cifra stilistica condivisa.

Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 19.00.
L’acquisto del biglietto sarà effettuabile sulla piattaforma www.eventbrite.it utilizzando come metodo di pagamento Paypal.
Il costo dei biglietti per gli adulti è di 10 euro, per i bambini di 3 euro.
Il pubblico potrà usufruire di uno sconto presso il birrificio Sant’Andrea di Vercelli esibendo il coupon che verrà consegnato all’ingresso.

Durante gli spettacoli sarà necessario l’utilizzo della mascherina.

INFO  | Tel.+39 3407720235 | iraatheatre@gmail.com

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PAROLE D’ARTISTA OUT | 15/09 – 27/09/2020 | h. 19.00 | casacuocolobosetti | Via Ariosto 85, Vercelli

martedì 15venerdì 18 settembre
R.L.
da Alice Munro
con Roberta Bosetti e Renato Cuocolo
ideazione Renato Cuocolo
produzione CUCOLOBOSETTI/ IRAA Theatre e Teatro di Dionisio
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sabato 19 e domenica 20 settembre
ENIGMA CARAVAGGIO
drammaturgia e regia Marco Ivaldi
con Chiara Cardea, Silvia Mercuriati
scene e visual concept Eleonora Diana | fonica e illuminotecnica Loris Spanu
costumi Armuar Torino | foto Stefano Kewan Lee
musiche di Roger Subirana Mata (jamendo licensing)
Residenza Multidisciplinare Arte Transitiva – Officine Caos
produzione Progetto Zoran
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giovedì 24 – domenica 27 settembre
BOTTONI
di Roberta Bosetti
con Annalisa Canetto e Livio Ghisio
regia di Renato Cuocolo
produzione Teatro di Dioniso, Arteinscacco, CUOCOLOBOSETTI/IRAA Theatre

Gli ospiti/spettatori sono pregati di presentarsi 15 minuti prima dell’orario di inizio

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FUGA A TRE VOCI

FUGA A TRE VOCI è un progetto di Marco Tullio Giordana, che ha curato anche la regia, intorno all’appassionante relazione fra la poetessa austriaca Ingeborg Bachmann  e il musicista tedesco Hans Werner Henze, testimoniata da un intenso carteggio che si protrae per un ventennio. A dare loro corpo e voce, due interpreti fra i più amati della nostra scena, Michela Cescon e Alessio Boni, contrappuntati dalla chitarra di Giacomo Palazzesi. Lo spettacolo ha debuttato il 1 agosto 2020 proprio nell’ambito del 45° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano – fondato da Henze nel 1976 .

Hans Werner Henze e Ingeborg Bachmann si incontrano per la prima volta nell’autunno del 1952. Nati a pochi giorni l’uno dall’altra, non hanno che ventisei anni, entrambi stanno tentando di emergere nella scena artistica del dopoguerra, in una Germania ancora in macerie. Il compositore riconosce subito nella giovane scrittrice un’anima affine e una compagna di ricerca poetica: Inge sa dire con le parole ciò che Hans Werner vuole esprimere con i suoni. Inizia una collaborazione feconda e un’amicizia che si protrae per oltre due decenni, caratterizzata dall’entusiasmo, da una continua ebbrezza di vita, di lavoro e, presto, anche dalla disillusione e dall’infelicità. In una complessa partitura a due voci – nella quale se ne inserisce una terza costituita dalla musica di Henze – sfilano momenti di gioia e grande affetto e ogni collaborazione o scambio intellettuale fra i due lascia tracce ben più profonde di quanto il tono spesso svagato lasci supporre. Dove si sfidano i temi caratterizzanti l’opera e le ossessioni di entrambi: l’odio per la Germania nazista, la fuga verso il Sud e la libertà mediterranea, l’isolamento e l’impegno politico, l’ambivalenza della fama e del successo che avranno entrambi, la violenza degli istinti e la gioia della bellezza, la ricerca di un equilibrio tra opera, vita e amore.

La scena è concepita come la buca di un’orchestra: leggii, sedie… entrano i tre interpreti e prendono posto… Inizia lo scambio di corrispondenza – scandito o interrotto dalla musica –  e si compone il mosaico di una relazione straordinaria: Boni/Henze legge le lettere ricevute da Inge mentre Cescon/Bachmann quelle ricevute da Hans Werner, quasi ribaltando i ruoli. Poi Inge si accende una sigaretta ed esce di scena, Hans Werner resta solo con la sua musica. Ingeborg Bachmann morirà il 17 ottobre 1973 dopo un’atroce agonia dovuta alle ustioni provocate proprio da una sigaretta. Una scintilla ha incendiato la vestaglia senza che la scrittrice, intorpidita dai farmaci, fosse in grado di reagire.

Nell’ultimo quadro vediamo Hans Werner ritrovare Inge seduta al tavolino di un bar. Sono passati dieci anni dalla sua morte e il rimpianto di non averla potuta proteggere è lancinante. Inge lo ignora, finge addirittura di non conoscerlo. Un sogno forse o l’estrema proiezione di un senso di colpa irredimibile. Non è una nostra invenzione ma un racconto di Henze.

FUGA A TRE VOCI

drammaturgia e regia Marco Tullio Giordana

liberamente ispirato a Ingeborg Bachmann- Hans Werner Henze «Lettere da un’amicizia»

(traduzione di Francesco Maione, a cura di Hans Holler, EDT, Torino 2008)

edizione originale: Ingeborg Bachmann- Hans Werner Henze: Briefe einer Freundschaft

Herausgegeben von Hans Holler. © 2004 Piper Verlag GmbH, München/Berlin

con (in o.a.) Alessio Boni Michela Cescon

musiche di Hans Werner Henze eseguite dal vivo da

Giacomo Palazzesi (chitarra)

scena e luci Gianni Carluccio

Produzione Teatro di Dioniso in collaborazione con

Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano

 

 

 

 

 

 

UNDERGROUND AL WONDERLAND FESTIVAL DI BRESCIA

UNDERGROUND, lo spettacolo di Renato Cuocolo e Roberta Bosetti, con Roberta Bosetti è ospite dal 27 novembre al 1 dicembre al Wonderland Festival di Brescia.
Produzione Teatro di Dionisio (Torino) e IRAA Theatre (Melbourne)

LA DONNA LEOPARDO. GLI ATTORI

Il nostro viaggio “dentro” l’allestimento de La donna leopardo sta volgendo al termine. Abbiamo conosciuto gli scenografi, la costumista, chi cura il movimento, chi ha tradotto per la scena il romanzo, chi ha composto le musiche, chi ha immortalato i momenti salienti con l’occhio della sua macchina fotografica…. coloro di cui da spettatori vediamo (e ascoltiamo)  il risultato finale del lavoro, senza sapere quante persone si siano adoperate e con quale  dedizione e passione per realizzarlo. Ora andiamo a conoscere i soli che per il pubblico hanno un volto e un corpo: gli attori. Nel nostro caso un quartetto di attori che incarnano i quattro personaggi: un giornalista (Lorenzo), Colli (il suo editore) e le rispettive mogli Nora e Ada  che si trovano ad affrontare un viaggio in Africa, nel Gabon. In questo caso gli attori non si sono risparmiati e hanno avuto il compito – decisamente non semplice – di dare voce e corpo al fiume di parole moraviano, alle nevrosi, ai dialoghi serratissimi, alle pause, agli sguardi…..C’è bisogno di dire che ci sono riusciti perfettamente? No ma ci piace dirvelo lo stesso.

Rimarrete sorpresi di come vola la parola di Moravia, senza mai annoiare, di come il ritmo serratissimo dello spettacolo vi terrà inchiodati alla poltrona…. E questo grazie al lavoro generoso dei quattro attori (e della regista ovviamente: ma di lei parleremo nell’ultima tappa del nostro viaggio).

Ma andiamoli a conoscere. Usando rigorosamente l’ordine alfabetico.

Ada, la moglie di Colli: è una donna disperatamente innamorata, inesorabilmente tradita, disperata, sensuale ed elegante. Ha il corpo e il volto di Valentina Banci attrice molto carismatica e con una solida carriera teatrale (lavora con Leo de Berardinis, Giancarlo Cobelli, Gianluigi Pieralli, J.S.Sinisterra, Paolo Magelli, Massimo Castri, Valerio Binasco, Roberto Latini) e televisiva; è nel cast di Extravergine la nuova comedy di FoxLife per la regia di Roberta Torre, nella parte di Irene Laurier, ex sex symbol internazionale di b-movies e mamma sregolata della protagonista Dafne/Lodovica Comello.

Nora, la moglie di Lorenzo: è nervosa, irrequieta, ambigua, a tratti menefreghista ed è pefettamente incarnata da Olivia Magnani nipote d’arte, che ha saputo negli anni ritagliarsi uno spazio nella cinematografia internazionale lavorando con registi quali Sorrentino e Faenza e, nel 2018, Ridley Scott nel film Tutti i soldi del mondo che racconta il rapimento di John Paul Getty III, avvenuto a Roma il 10 luglio del 1973; Lorenzo, giornalista, elucubratore, cerebrale e innamoratissimo di Nora, è Daniele Natali attore e doppiatore (è la voce di  Milo Ventimiglia nella serie Heroes e di  Dan Byrd nella serie Cougar Town,) in teatro lavora fra gli altri con Fausto Paravidino, Duccio Camerini, Luca Archibugi, Antonio Ianniello. È nel cast del film Sulla mia pelle di Alessio Cremonini e Nevermind di Eros Puglielli (2018). Ha preso parte a diverse serie televisive (Distretto di polizia, Don Matteo 4, Rex e nel 2019 è nel cast della terza serie dedicata a Rocco Schiavone). Chiude il quartetto Flavio Colli editore, uomo di successo, all’apparenza superficiale e sicuro di se; a farlo vivere sulla scena  Paolo Sassanelli, noto al grande pubblico grazie a serie di successo come Un medico in famiglia (dove interpreta Oscar Nobili) e L’Ispettore Coliandro (dove è l’Ispettore Gamberini), attore che passa con disinvoltura  e bravura dalla tv, al teatro (con Pierfrancesco Favino cura la regia dello spettacolo Servo per due di Richard Bean in tournée con grandissimo successo dal 2013 al 2016) al cinema dove lavora fra gli altri con Matteo Garrone (Terra di Mezzo), Giorgia Cecere (In un posto bellissimo), Giuseppe Piccioni (Giulia non esce la sera), Paolo Virzì (Notti magiche). Nel 2017 gira suo primo lungometraggio come regista  Due piccoli italiani. Nel 2018 il film viene selezionato fuori concorso al Bari International Film Festival.

Quattro attori apparentemente distanti e fra loro molto diversi che – magia del teatro e frutto di un lavoro minuzioso e generoso – si fondono fino a diventare quasi un corpo unico…..

Non vogliamo svelare  di più…. non vi resta che venire a teatro; vi aspettiamo a Milano

 

… to be continued ….

 

 

LA DONNA LEOPARDO. I COSTUMI E IL MOVIMENTO

Eccoci di nuovo qui, per un nuovo appuntamento nel back stage del nostro spettacolo La donna leopardo. Oggi vi presentiamo la costumista e la coreografa

Il compito di “vestire” i quattro attori è affidato alla stylist Grazia Materia.

Milanese di nascita e romana di adozione, Grazia a collabora per le maggiori testate di moda italiane e straniere (Amica, Grazia, Elle, Vanity fair, Donna, Mondo uomo, l’uomo Vogue, Gq, Vogue, Vogue gioiello) e per importanti fotografi. Contemporaneamente segue, sempre come stylist, campagne stampe, pubblicità e commercials con le più importanti agenzie di pubblicità internazionali (Mc Cann Erickson, Saatchi and Saatchi, Pirella Low, JW Thompson). Veste moltissimi spots di registi italiani (F. Brugia, G. Capotondi, C. Vanzina, P. Genovese, L. Miniero, L. Lucini, G. Notari, C. Sigon) e stranieri (Grosset, T. Scott, M. Haussman, A. Attanasio) vincendo nel 2009, con uno spot of Fredrik Bond the London BBF AWARD come costume designer. E’ costumista di molti films  e spettacoli teatrali  di successo.

A Chiara Frigo si deve la cura del movimento. Trattandosi di un lavoro in cui la fisicità  degli attori va a comporre una vera e propria  drammaturgia del corpo che corre insieme alla parola, il lavoro di Chiara è preziosissimo. Coreografa e performer, sviluppa il proprio interesse artistico nell’ambito della danza contemporanea e della performing art. Laureata in biologia molecolare, nel 2006 la sua prima creazione Corpo in DoppiaElica vince il terzo premio al Festival Choreographers Miniatures di Belgrado. Takeya vince il premio GD’A Veneto ed è selezionato all’interno di Anticorpi XL e del network europeo Aerowaves. Takeya viene presentato in più di 50 città. Suite-Hope vince il bando Residences 2011 de La Caldera (Barcellona) ed è uno dei cinque lavori scelti per rappresentare l’Italia al Fringe Festival di Edimburgo 2012. Lo scorso agosto ha presentato il suo nuovo solo Himalaya al Bmotion Festival.

Capito quanti artisti e quante energie concorrono alla realizzazione di uno spettacolo teatrale?!

… to be continued…

I GIGANTI DELLA MONTAGNA PER VOCE SOLA Festival deSidera

Sabato 1 agosto  alle ore 21.00 in Piazza della Chiesa a Ponteranica (BG) -nell’ambito di Festival deSidera – debutta in prima nazionale I Giganti della montagna, per voce sola – primo studio ideato ed interpretato da Valentina Banci (spazio scenico a cura di Lorenzo Banci)

In un momento in cui pare negata la possibilità di incontro tra un essere umano che racconta ed un altro essere umano che ascolta, l’attrice ci invita ad abbandonarci  alla  meraviglia di un racconto che parla di come la Poesia non riesca più a penetrare nel cuore duro di un mondo che ha venduto l’anima. Il racconto altro non poteva essere che la bellissima ultima opera incompiuta di Luigi Pirandello, I Giganti Della Montagna.

Una compagnia di attori, ridotta allo stremo, sopravvissuti al solo fine di rappresentare un’unica opera, La Favola del Figlio Cambiato, che la gente non comprende ma a cui la primattrice ha immolato la propria esistenza. La Compagnia giunge alla villa degli Scalognati, luogo al confine della realtà, dove un gruppo di poveri cristi falliti si è isolato da tutto, avendo perso la fiducia nella possibilità di comunicazione con il mondo là fuori, ma non quella della capacità evocativa della fantasia sotto la guida del Mago Cotrone. Andranno infine, attori e Scalognati, a proporre la recita ai Giganti, abitanti della montagna vicina, simbolo degli invisibili padroni del mondo che manipolano masse acritiche e corrotte a tal punto da non riconoscere più la bellezza e la poesia fino ad ucciderla, ebbri di vino e furenti d’ira. Una potente metafora sull’agonia dell’arte che deve cercare spazi isolati per esprimersi, al di fuori della società.

PRENOTAZIONI ONLINE: https://www.eventbrite.it/e/112533835732

#iorestoinscena

#iorestoinscena

In questo lungo  periodo  buio, improvviso, inaspettato continuiamo a fare caparbiamente quello che è il nostro mestiere: il Teatro.  Non rinunciamo al pensiero, alla bellezza, alla poesia. Se rinunciamo a questo rinunciamo alla parte più bella di noi stessi. Trasformiamo questa emergenza in un’opportunità per ciascuno di noi. Non permettiamo che il panico, la psicosi, le informazioni sbagliate ci disumanizzino.

Fermiamoci. Pensiamo. Colmiamoci di conoscenza. Restiamo umani. Diventiamolo sempre di più.

Un abbraccio virtuale

LA DONNA LEOPARDO. LA REGIA

Cari tutti il nostro dionisiaco viaggio nelle pieghe nascoste de La donna leopardo giunge al termine… e lo fa presentandovi colei che ha avuto l’idea e l’ha concretizzata sul palco, che ha assemblato tutti i pezzi di questo complicato puzzle per comporre un quadro unico in cui scena, luci, costumi, musica, parola e movimento si fondono: la regista, Michela Cescon.

Molti la conoscono per averla vista e apprezzata nel ruolo di attrice in film come  Primo amore di Garrone o Romanzo di una strage di Giordana,  solo per citarne 2 fra i più noti, e il nuovo e applauditissimo  l’Uomo senza gravità di Bonfanti (e tralasciamo in questa sede la sua ricchissima carriera teatrale). Con La donna leopardo – di cui come ricorderete ha curato anche l’adattamento drammaturgico con Lorenzo Pavolini – Cescon firma la sua prima regia.

Così spiega perchè la scelta sia caduta proprio su Moravia: È da alcuni anni che penso di portare in teatro un testo di Moravia, non uno dei suoi testi teatrali bensì un romanzo. Ho sempre pensato fossero perfetti per il palcoscenico, e che ci fosse al loro interno quasi una matrice teatrale. Non ho avuto la fortuna di conoscere Alberto Moravia ma, da lettrice, potrei dire che tra i suoi scritti si intuisce un’attenzione quasi registica ad uno spazio scenico, alla luce, ai luoghi come dei dipinti, ai personaggi dai dialoghi perfetti, con una scrittura adatta ad essere portata ad alta voce. Mi hanno sempre incuriosito i suoi racconti, i suoi romanzi brevi, ma quando lessi “La donna leopardo” capì che da lì volevo partire.  E vi diciamo in anteprima, avendo sbirciato le prove, che mai partenza fu più azzeccata. La parola di Moravia vola, il ritmo è serratissimo non c’è spazio per la noia: Cescon ha crato un  meccanismo in cui tutti i tasselli si incastrano perfettamente e che vi terrà inchiodati alla poltrona fino alla fine. Avete ancora dubbi se correre o meno a comperare il biglietto? Speriamo proprio di no… Perchè tutto il lavoro che si è fatto ha un unico obiettivo finale: che la gente lo veda.

Eh sì perchè alla fine il protagonista imprescindibile della creazione teatrale siete voi: il pubblico.

Quindi…. non deludeteci e venite a Teatro! Garantito che non ve ne pentirete

Buona vita a tutti

 

 

LA DONNA LEOPARDO. IL PROGETTO FOTOGRAFICO

Eccoci con un’altra tappa del nostro viaggio che si sta avvicinando alla meta….

Oggi parliamo delle foto…. il fotografo che segue la nostra donna leopardo è una guest starFabio Lovino. Che possiamo dire di lui che già non si sappia? E’ uno dei più importanti fotografi contemporanei: realizza  copertine di album di importanti artisti italiani e stranieri (Mark Knopfler, Elisa, Caparezza, Subsonica, Marina Rei, Alex Britti, Sergio Cammariere, Morrissey), ritratti di attori e registi del calibro di Robert De Niro, Al Pacino, Benicio del Toro, Charlotte Rampling, Terry Gilliam, Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, David Cronenberg e David Lynch e  copertine di riviste come Max, Elle, Vogue, Vanity Fair e Rolling Stone. Nel 2007 per Fox Life realizza Photocall, programma di 10 puntate in cui incontra 10 attrici italiane. Lo stesso anno la Mondadori ha realizzato una mostra intitolata A riveder le stelle con i ritratti da lui realizzati di quarantacinque fra attori e registi italiani. Nel 2011 realizza la mostra Una festa mobile: Ritratti di cinema, attori, amici per la Fondazione FORMA di Milano. La mostra è stata esposta anche alla Casa del Cinema di Roma. Nel 2014 è protagonista di una puntata della serie-documentario Fotografi di Sky Arte HD.  Nel 2016 realizza con la ONGWeWorld il film documentario e la mostra fotografica Mothers. L’Amore che cambia il Mondo, presentati al Taormina Film Fest e alla Camera dei deputati.

E nel 2019 abbiamo l’onore di averlo con noi nell’avventura de La donna leopardo. Suoi i bellissimi ritratti degli attori, suo il back stage e le foto di scena, sua sarà la locandina dello spettacolo.

Tutto nostro il piacere di averlo con noi….

… to be continued…

 

 

LA DONNA LEOPARDO: LA PARTITURA MUSICALE

Eccoci con la quinta tappa del nostro viaggio “dentro” lo spettacolo La donna leopardo (ricordatevi: dal 29 ottobre al 3 novembre al Piccolo Teatro Grassi di Milano!).

Abbiamo esplorato la scenotecnica, il testo, vi abbiamo introdotto a Casa Museo Alberto Moravia dove questa fantastica avventura è iniziata… e oggi parliamo della musica, o meglio della drammaturgia musicale, che va ad inserirsi fra le pieghe del testo, delle batture, nei silenzi… diventanto un ulteriore, imprescindibile tassello di quel fantastico puzzle che è il teatro. Per La donna leopardo   questo ruolo è affidato a un musicista d’eccezione: Andrea Farri. Classe 1982, figlio e nipote d’arte (sua mamma è Lucia Poli e suo zio l’indimenticato Paolo Poli), a soli 25 anni firma la sua prima colonna sonora per il film Un gioco da ragazze di Matto Rovere e nel 2015 vince il Globo d’oro come miglior colonna sonora per il film Latin Lover di Cristina Comencini. Nel 2017 riceve ben due nomination ai David di Donatello – Miglior Colonna Sonora e Miglior Canzone Originale – per Veloce come il vento di Rovere…. Inoltre Andrea è anche un pianista, che compone e programma utilizzando vecchi sintetizzatori analogici e li mescola all’orchestra classica… vi consigliamo di andare a curiosare sul suo sito http://www.andreafarri.it/#home

Continuate a viaggiare con noi….

… to be continued …