POE / CONCERTO DI TENEBRE
dai racconti di Edgar Allan Poe tradotti da Giorgio Manganelli
con intermittenze dalle poesie di E.A.Poe nella versione di Valter Malosti
per voce, strumenti e live electronics
un progetto di e con Valter Malosti
dai racconti di Edgar Allan Poe tradotti da Giorgio Manganelli
con intermittenze dalle poesie di E.A.Poe nella versione di Valter Malosti
per voce, strumenti e live electronics
un progetto di e con Valter Malosti
Si sono conclusi ad Asti gli appuntamenti di “Parole d’artista. Corpi in rivolta”, terza stagione di teatro contemporaneo in residenza diretta da Valter Malosti e resa possibile grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, che ha selezionato l’iniziativa nell’ambito dell’edizione 2008 del bando “Arti sceniche in Compagnia”, della Fondazione Crt, della Fondazione del Circuito Teatrale del Piemonte, e con il sostegno istituzionale del Comune di Asti e della Regione Piemonte.
Giovedì 14 maggio Antonio Tarantino, Mauro Avogadro, Valter Malosti e la compagnia dello spettacolo Quattro atti profani saranno ospiti del “Foyer” del Teatro Stabile di Torino, ciclo di dialoghi col pubblico organizzato dal Centro Studi e dalla Scuola dello Spettatore del TST in collaborazione con il Dipartimento di Arti, Musica e Spettacolo dell’Ateneo torinese. L’appuntamento è alle 17.30 presso la Sala Colonne del Teatro Gobetti. Conduce Guido Davico Bonino.
È in libreria, per la collana “ripercorsi” di Editoria&Spettacolo (www.editoriaespettacolo.it), la nuova traduzione del poemetto shakespeariano Venere e Adone, nata per l’omonimo spettacolo del Teatro di Dioniso e curata dallo stesso Valter Malosti
Debutterà in forma di studio al Festival delle Colline Torinesi, dal 18 al 20 giugno, il progetto speciale Verso Poe / Concerto di tenebre del Teatro di Dioniso. A duecento anni dalla nascita dello scrittore americano che esplorò i sogni tenebrosi della mente, Valter Malosti propone una nuova lettura dei suoi celebri racconti di terrore e mistero.
Non ho più riletto nessuno dei testi raccolti o pubblicati in un libro che il mio editore ha voluto s’intitolasse, appunto, Quattro atti profani. Più lontano è il ricordo che talvolta sta alla base di un testo teatrale e più fervida è l’immaginazione che restituisce – in un ordine forse arbitrario, sicuramente misterioso nel suo essere terribilmente vero e meravigliosamente falso – i fatti che vengono a rappresentare.