Maddalene (da Giotto a Bacon) (2003)
Invitato dall’editore Franco Maria Ricci a realizzare (ma forse solo a commentare) un volume sulle Maddalene nella storia dell’arte, Testori produsse in forma di poesia le schede sulle singole opere: schede-versicoli come lui le chiamò, “nate non da un premeditato disegno, bensì da un insopportabile nausea per il modo (a me) consueto di stenderle”, e che afferma di scrivere come sdraiato nel letto con la Magdala, o Maddalena, quasi a sentirne il fiato e a far con essa/esse “il lingua in bocca” e forse anche ad immedesimarsi con lei nel suo tormentato cammino spirituale e corporale.