ESTATE: DORA PRO NOBIS A NORA E RADICONDOLI FESTIVAL
Due appuntamenti estivi per Federica Fracassi e il testo di Concita De Gregorio su Dora Maar: domenica 21 luglio alle ore 20 al Teatro Romano di Nora e il 30 al Radicondoli Festival, presso la Pieve vecchia della Madonna alle ore 21,30 va in scena DORA PRO NOBIS ritratto di Dora Maar – fotografa, pittrice e poetessa sullo sfondo della vivace temperie culturale del Novecento con la voce recitante dell’attrice milanese e le musiche originali composte e eseguite al violoncello da Lamberto Curtoni.
Donna cosmopolita, artista surrealista, attenta alle questioni sociali, musa e amante di Picasso, travolta in una liaison dangereuse, Dora (al secolo Henriette Theodora Marković) precipita in un inferno privato, ai confini della follia. Federica Fracassi, splendida e pluripremiata attrice, incarna questa creatura luminosa e fragile, il suo tormento e la sua dedizione, «la sua capacità di vedere senza essere vista, l’ostinazione quasi infantile, lo straordinario talento» e insieme «la sua perdizione». La sua vita segnata dalla tragedia – il tradimento, la morte della madre – si trasfigura in avvincente “contrappunto” in cui l’arte si rivela la chiave di una personale resurrezione oltre il dolore.
La storia di Dora Maar è il Novecento. La sua serietà, la sua perdizione, la sua capacità di vedere senza essere vista, l’ostinazione quasi infantile, lo straordinario talento. L’amore, soprattutto.
La storia di questa donna, un po’ croata un po’ argentina, cresciuta in Francia tuttavia – i paesi slavi, l’America latina, Parigi: tre mondi dentro di lei – mi ossessiona fin da bambina.
L’ho sfiorata, una zia che l’aveva conosciuta mi raccontava i suoi racconti.
I suoi incontri, gli uomini. George Bataille, Paul Eluard, Pablo Picasso, Jaques Lacan. Cioè la Letteratura, la Poesia, l’Arte, la Psicanalisi.
Tutte con la Maiuscola, tutte sul suo corpo minuto e inossidabile. La luce nell’ombra. Sempre amata, sempre respinta. La follia, saggezza ultima.
Mettersi nei panni degli altri, in-carnare e ‘sentire’ su di sé le storie che ci guardano e ci riguardano è quel che ho desiderato e provato a fare sempre.
Ho immaginato di essere Dora mille e mille volte. Tutte le donne sono dentro di lei.
Questo piccolo testo è un esperimento, una prova aperta.
Cambierà, Dora cambia sempre. Nel corpo e nell’anima di Federica Fracassi, nella musica di Lamberto Curtoni diventa una di noi, oggi. Una di voi. Tenetele compagnia, ve la restituirà per sempre.
Concita De Gregorio
Ho ascoltato per la prima volta questo piccolo testo ancora inedito, direttamente dalla voce della sua autrice, Concita De Gregorio, e ne sono rimasta folgorata.
Dora è nostra sorella, l’emblema della Donna che riluce a tal punto da essere violata, misconosciuta. Una potenza che è quasi impossibile catturare.
Da questa immensa complessità dalle ossa fragili è partito il desiderio di portare in scena la sua storia, di diventare Lei, la sua voce.
Un ascolto attento e millimetrico al suo fiato, che in un dialogo violento e appassionato con Lamberto Curtoni e il suo violoncello, tento di restituire.
Dora e Picasso, Dora e gli uomini: l’amore, la lotta, la solitudine, la morte. La narrazione di un volo che ha già conquistato il pubblico in un sorprendente rispecchiarsi nel volto de “la donna che piange”.
Federica Fracassi
- DORA PRO NOBIS
- di Concita De Gregorio
- con Federica Fracassi (voce) e Lamberto Curtoni (violoncello)
- produzione Teatro di Dioniso