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LA DONNA LEOPARDO. LA REGIA

Cari tutti il nostro dionisiaco viaggio nelle pieghe nascoste de La donna leopardo giunge al termine… e lo fa presentandovi colei che ha avuto l’idea e l’ha concretizzata sul palco, che ha assemblato tutti i pezzi di questo complicato puzzle per comporre un quadro unico in cui scena, luci, costumi, musica, parola e movimento si fondono: la regista, Michela Cescon.

Molti la conoscono per averla vista e apprezzata nel ruolo di attrice in film come  Primo amore di Garrone o Romanzo di una strage di Giordana,  solo per citarne 2 fra i più noti, e il nuovo e applauditissimo  l’Uomo senza gravità di Bonfanti (e tralasciamo in questa sede la sua ricchissima carriera teatrale). Con La donna leopardo – di cui come ricorderete ha curato anche l’adattamento drammaturgico con Lorenzo Pavolini – Cescon firma la sua prima regia.

Così spiega perchè la scelta sia caduta proprio su Moravia: È da alcuni anni che penso di portare in teatro un testo di Moravia, non uno dei suoi testi teatrali bensì un romanzo. Ho sempre pensato fossero perfetti per il palcoscenico, e che ci fosse al loro interno quasi una matrice teatrale. Non ho avuto la fortuna di conoscere Alberto Moravia ma, da lettrice, potrei dire che tra i suoi scritti si intuisce un’attenzione quasi registica ad uno spazio scenico, alla luce, ai luoghi come dei dipinti, ai personaggi dai dialoghi perfetti, con una scrittura adatta ad essere portata ad alta voce. Mi hanno sempre incuriosito i suoi racconti, i suoi romanzi brevi, ma quando lessi “La donna leopardo” capì che da lì volevo partire.  E vi diciamo in anteprima, avendo sbirciato le prove, che mai partenza fu più azzeccata. La parola di Moravia vola, il ritmo è serratissimo non c’è spazio per la noia: Cescon ha crato un  meccanismo in cui tutti i tasselli si incastrano perfettamente e che vi terrà inchiodati alla poltrona fino alla fine. Avete ancora dubbi se correre o meno a comperare il biglietto? Speriamo proprio di no… Perchè tutto il lavoro che si è fatto ha un unico obiettivo finale: che la gente lo veda.

Eh sì perchè alla fine il protagonista imprescindibile della creazione teatrale siete voi: il pubblico.

Quindi…. non deludeteci e venite a Teatro! Garantito che non ve ne pentirete

Buona vita a tutti

 

 

LA DONNA LEOPARDO. IL PROGETTO FOTOGRAFICO

Eccoci con un’altra tappa del nostro viaggio che si sta avvicinando alla meta….

Oggi parliamo delle foto…. il fotografo che segue la nostra donna leopardo è una guest starFabio Lovino. Che possiamo dire di lui che già non si sappia? E’ uno dei più importanti fotografi contemporanei: realizza  copertine di album di importanti artisti italiani e stranieri (Mark Knopfler, Elisa, Caparezza, Subsonica, Marina Rei, Alex Britti, Sergio Cammariere, Morrissey), ritratti di attori e registi del calibro di Robert De Niro, Al Pacino, Benicio del Toro, Charlotte Rampling, Terry Gilliam, Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, David Cronenberg e David Lynch e  copertine di riviste come Max, Elle, Vogue, Vanity Fair e Rolling Stone. Nel 2007 per Fox Life realizza Photocall, programma di 10 puntate in cui incontra 10 attrici italiane. Lo stesso anno la Mondadori ha realizzato una mostra intitolata A riveder le stelle con i ritratti da lui realizzati di quarantacinque fra attori e registi italiani. Nel 2011 realizza la mostra Una festa mobile: Ritratti di cinema, attori, amici per la Fondazione FORMA di Milano. La mostra è stata esposta anche alla Casa del Cinema di Roma. Nel 2014 è protagonista di una puntata della serie-documentario Fotografi di Sky Arte HD.  Nel 2016 realizza con la ONGWeWorld il film documentario e la mostra fotografica Mothers. L’Amore che cambia il Mondo, presentati al Taormina Film Fest e alla Camera dei deputati.

E nel 2019 abbiamo l’onore di averlo con noi nell’avventura de La donna leopardo. Suoi i bellissimi ritratti degli attori, suo il back stage e le foto di scena, sua sarà la locandina dello spettacolo.

Tutto nostro il piacere di averlo con noi….

… to be continued…