Nietzsche Ecce Homo (2006)

In Ecce Homo – scritto nell’autunno del 1888, durante quelle febbrili settimane che precedettero l’ “euforia di Torino” e il successivo, definitivo silenzio – Nietzsche si disseziona, riepiloga tutta la sua vita e le sue opere in un “monologo fatale”, come lo chiama Roberto Calasso. In questo lacerante percorso della memoria incontriamo le immagini che nell’ultimo periodo gli danzano nella mente, le sue visioni/ombre: Dioniso e il Crocifisso, la sorella Elisabeth, la Madre, il Padre, Isotta, Carmen, Arianna.

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Nella mia testa, invece, balla l’intuizione di un parallelo con il Krapp beckettiano, come se Ecce Homo fosse “l’ultimo nastro” di Nietzsche, come se le ultime parole nietzscheane venissero squadernate anche nella loro fisiologica necessità. Nietzsche transita in Beckett, Nietzsche come uno dei suoi buffoni tragici, il vero buffone tragico: Ecce Krapp.
Sappiamo che negli ultimi giorni del suo soggiorno a Torino Nietzsche danzava nudo nella sua stanza suonando musiche “inaudite” sul pianoforte, tentando forse un salto nell’abisso del mito, incarnandosi nel suo ultimo progetto di scrittura/vita “Dioniso Zagreo arriva al fiume Po”, distrutto, con ogni probabilità, dalla sorella del filosofo.
Questo lavoro tenta di “restituire” quel suo corpo ingombrante, a volte “goffo”, sofferente, immergendo tutto in una forza sottile, rarefatta. Una danza sull’abisso fatta di passioni e di una tensione verso la morte, in cui il cuore sta attaccato alla vita come una goccia al vetro della finestra.
Nietzsche si ammala a Torino alla fine del 1888 e dopo un periodo di cura a Jena in un ospedale psichiatrico viene accudito prima dalla madre e poi dalla sorella fino alla sua morte.
Pare non abbia mai più ripreso la sua lucidità ma, a detta del suo amico fraterno, il compositore Peter Gast, pare che suonasse la sua musica “inaudita e meravigliosa” al pianoforte e che l’amico ebbe sempre il rimpianto di non averla potuta registrare.

Valter Malosti

Dove:
Palazzo Madama, Torino
Sotterranei del Teatro Caio Melisso, Spoleto
Palazzo Ottolenghi, Asti
Pinacoteca dell’ Accademia Albertina di Belle Arti, Torino

2006 Nietzsche Estratti di rassegna stampa

  • un progetto di Valter Malosti
  • in collaborazione con
    Michela Lucenti e Marzia Migliora
  • in scena Valter Malosti e Michela Lucenti
  • con Massimo d’Amore e Francesco Gabrielli
  • e la partecipazione di Margherita De Virgilio Malosti
  • direzione tecnica e luci Francesco Dell’Elba
  • suono G.U.P.
  • coreografie Michela Lucenti
  • scene Marzia Migliora
  • costumi Daniela Cavallo
  • direzione, drammaturgia e scelte musicali di Valter Malosti
  • realizzazione disegno anatomico di Radu Rata Constantin
  • assistente tecnico Matteo Lainati, aiuto costumista e sarta Ilaria Belloste
  • opere di Nietzsche nelle edizioni Adelphi
  • Ecce Homo versione di Roberto Calasso
  • musiche di Aphex Twin, Fabio Barovero, Georges Bizet, Uri Caine, Luigi Ceccarelli, Paco De Lucia, Depeche Mode, Gustav Mahler, Matmos, Friedrich Nietzsche, Richard Wagner
  • una produzione Teatro di Dioniso / Festival delle Colline Torinesi / Residenza Multidisciplinare di Asti
    con il sostegno di Fondazione Torino Capitale Mondiale del Libro con Roma
  • si ringraziano Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti, Daria Dibitonto, Marco Vozza, Teatro Stabile di Torino
  • ph. Pasquale Mingo – Marzia Migliora