LO STUPRO DI LUCREZIA 16 e 17 novembre 2012-Anteprima Moncalieri, Fonderie Teatrali Limone dal 20 novembre al 2 dicembre 2012-Moncalieri, Fonderie Teatrali Limone 4 dicembre 2012-Asti, Piccolo Teatro Giraudi dal 12 al 17 dicembre 2012-Milano, Teatro i
CHAMPAGNE, PER FAVORE
Primo studio sulle tracce di Čechov
dalle lettere di Olga Knipper ad Anton Čechov
con frammenti dalle opere teatrali
a cura di Valter Malosti
con Irene Ivaldi
e Diego Mingolla al pianoforte
Produzione Teatro Stabile di Torino e Centro Internazionale di Studi Primo Levi
Valter Malosti è Primo Levi e risponde alle domande dell’intervistatore impersonato da Domenico Scarpa, che ha anche curato la selezione dei testi. E’ uno scambio intenso e unico: con il suo linguaggio nitido, ironico, aperto alle meraviglie dell’universo, Primo Levi racconta della sua vocazione scientifica, della sua vita di testimone del Lager, della sua esperienza come narratore e come tecnico di laboratorio.
«Con la presente, mi permetto di proporvi la prima tragedia naturalistica della letteratura drammatica svedese, e vi prego di non respingerla alla leggera, se non volete pentirvene più tardi, perché, come dicono i tedeschi: farà epoca»: così August Strindberg scrive nell’agosto 1888 all’editore Bonnier, che respingerà l’opera perché troppo scandalosa. Signorina Giulia è la storia di un incontro estremo e distruttivo, lungo tutta una notte, tra la figlia di un conte (la Giulia del titolo) e Giovanni, il servitore-tuttofare di suo padre.
Continuando la feconda collaborazione tra Teatro di Dioniso e Teatro i, nata lo scorso anno sul Progetto Testori e tra Teatro di Dioniso e Festival delle Colline, Valter Malosti dirige per la prima volta Federica Fracassi in un progetto comune.
“Nemirovic e Stanislavskij hanno un teatro molto interessante. Ci sono delle bellissime attricette… Se mi fermassi un po’ di tempo potrei perdere la testa”. Così scriveva Anton Cechov nel 1898 a un amico
Una donna esamina il suo volto allo specchio: con morbosa attenzione controlla che i segni dell’inquietudine che la tormenta non ledano la sua immagine. Così inizia “Senso”, la più fortunata delle novelle di Camillo Boito, uscita nel 1883 a chiudere la raccolta “Storielle vane”.