Essere geniali, in circostanze difficili, può essere un problema, per gli altri soprattutto.
Parte da questa considerazione il lavoro di approfondimento curioso che Marco Paolini e Francesco Niccolini hanno dedicato alla figura di Galileo.
“Nemirovic e Stanislavskij hanno un teatro molto interessante. Ci sono delle bellissime attricette… Se mi fermassi un po’ di tempo potrei perdere la testa”. Così scriveva Anton Cechov nel 1898 a un amico
Una donna esamina il suo volto allo specchio: con morbosa attenzione controlla che i segni dell’inquietudine che la tormenta non ledano la sua immagine. Così inizia “Senso”, la più fortunata delle novelle di Camillo Boito, uscita nel 1883 a chiudere la raccolta “Storielle vane”.
«Con la presente, mi permetto di proporvi la prima tragedia naturalistica della letteratura drammatica svedese, e vi prego di non respingerla alla leggera, se non volete pentirvene più tardi, perché, come dicono i tedeschi: farà epoca»: così August Strindberg scrive nell’agosto 1888 all’editore Bonnier, che respingerà l’opera perché troppo scandalosa. Signorina Giulia è la storia di un incontro estremo e distruttivo, lungo tutta una notte, tra la figlia di un conte (la Giulia del titolo) e Giovanni, il servitore-tuttofare di suo padre.