Quartett (1987)

Heiner Müller ha tratto Quartetto  da ‘Le relazioni pericolose’  di Laclos, un provocatorio romanzo epistolare del 1782. Il romanzo si fonda sugli intrighi tessuti dai due personaggi chiave: Il Visconte di Valmont e la Marchesa di Merteuil, due libertini privi di qualsiasi scrupolo,
per giungere attraverso il raggiro e senza la minima cura, per l’altrui rovina, all’autentico possesso, fisico e morale, di altri esseri gravitanti attorno al loro mondo. Immoralità, cinismo, freddezza, sono la loro autentica ragione di vita. Tra i due, ex amanti, un sottile equilibrio di morbosità, potere e morte resiste fino alla dissoluzione tragica finale.
Quartett
In ‘Quartetto’ (1981) la favola libertina è disarticolata e getta frammenti malati di luce in innumerevoli direzioni. Quartetto è una metafora ironico-erotica della lotta fra follia e ragione cullata nella solitudine del pensiero, della confusione e dell’interscambiabilità di maschile e femminile. Tutto avviene in una giostra beffarda in cui ogni principio di identità è annullato.

Scalfita nel margine
del desiderio la voce
divenne affiorare
di danza
fonemi dispersi.
Il ‘700 irraggia luce su Quartett.
Riscrittura che porta sull’orlo dell’abisso delle parole
che invadono il tempo incrinante le schegge.
Balletti intellettuali, cascate di parole, abbaglio, mistificazione.
Altro da noi per cercarci
Sadomasochismo, erotismo seduzione assassinio per arrivare  all’essenza
e qualche ombra qualche specchio ce ne rimanda un frammento da tutt’altra parte.
Specchi Riflessi Infranti io non so più i luoghi della mia immagine.
Il doppio segno rimane imperfetto e ci perde se fra la terra
e la paura ci coglie la vertigine
affiora smemorando il visibile
in un presagio d’attitudine al volo
afferrati al quotidiano violento inaccettabile

  • di Heiner Müller
  • da Laclos
  • traduzioneSaverio Vertone
  • con Roberta Bosetti Merteuil
  • con Valter Malosti Valmont
  • ideazione e regia Valter Malosti
  • Titolo originale ‘Quartett’
    Prima rappresentazione assoluta: Schauspielhaus Bochum, 7 aprile 1982
    Regia di B.K.Tragelehn
  • ph. Gabriella Guala