
SAUL
MERCOLEDÌ 4 NOVEMBRE
ASTI | TEATRO ALFIERI | ORE 21.00
di Vittorio Alfieri
Scene e regia Stefano Sabelli
“in Saul v’è di tutto, di tutto assolutamente” -Vittorio Alfieri
A 35 anni dall’ultima edizione allestita su un palcoscenico nazionale – quella di Renzo Giovampietro, del 1980 – la Compagnia del Teatro del LOTO riporta in scena il SAUL di Vittorio Alfieri: la più importante tragedia italiana del ‘700 e probabilmente di tutti i tempi.
Esempio straordinario di una drammaturgia pura, ritmica e di perenne modernità, l’opera di Alfieri è costruita intorno a un protagonista di poliedrica ed emozionante complessità.
Attraverso il ritmo impetuoso, incalzante dell’endecasillabo e di una recitazione necessariamente intensa e poderosa, la furia risolutiva di un re sconfitto, ma ancora sopraffatto dall’ansia di affermare la sua potenza, cresce e avvince fino alla catarsi finale.
In questa tragedia David e gli altri bellissimi personaggi dell’opera, si fanno, per Saul, specchio e simbolo d’ogni umano e contraddittorio sentimento. In tal modo, viene evidenziata la dolorosa solitudine del vecchio Re d’Israele e quell’ondeggiare tempestoso del suo animo, fra bisogno di affetto e diffidenza, malinconia e ira, fino all’esplosione della follia e dell’estrema libertà del suo sentire e agire, che lo rende così attuale.
L’opera, in cui Alfieri stesso dichiara d’esservi “di tutto, di tutto assolutamente” e che lui medesimo amava interpretare, oggi più di ieri è ancor più necessaria perché in grado di graffiare l’anima d’ogni pubblico, permettendoci di guardare, al contempo, con lucidità e commozione, dentro le nostre miserie e le nostre grandezze.
In questo allestimento, la musica – con partiture Klezmer e il Requiem di Mozart, contemporaneo al Bardo di Asti, eseguite dal vivo dal Trio dei fratelli Miele – fa da contrappunto agli endecasillabi di Alfieri. Un tessuto musicale, che fa emergere, con grande efficacia, le molteplici verità di un personaggio straordinario e unico nel Teatro italiano. Per complessità, potenza e modernità, il folle Re alfieriano, avverso al clero e che teme il guardarsi dentro, nulla ha da invidiare ai grandi, folli Re shakespeariani.
- con Saul Stefano Sabelli
- Gionata Gregorio De Paola
- Micol Bianca Mastromonaco
- David Giulio Rubinelli
- Abner Fabrizio Russo
- Achimelech Pasquale Arteritano
- musiche Trio Miele, Angelo Miele bajan, Alessandro Miele violino, Maria Miele violoncello
- costumi Laura Riccardi e Chiara Ravizza
- fondale di scena da un’opera di Giovanni Ferroni Tommasi
- aiuto regista Gianmarco Galuppo – luci Daniele Passeri e Andrea Ziccardi
- fonico Vittorio Ziccardi – macchinista Denni Mastroiacovo
- scene e regia Stefano Sabelli
- Produzione TEATRO DEL LOTO LIBERO OPIFICIO TEATRALE OCCIDENTALE
- ph. Massimiliano Ferrante