UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO

Antonio Latella, regista di fama internazionale particolarmente attivo in Germania – la sua attività si divide infatti tra Italia e Berlino – ha recentemente fondato la compagnia Stabile/Mobile, ed ha da poco concluso la sua esperienza come direttore artistico del Nuovo Teatro Nuovo di Napoli. Lo scorso mese di ottobre, nell’ultima edizione di VIE Scena Contemporanea Festival, ha debuttato con i primi due movimenti del progetto Francamente me ne infischio in cui la figura centrale di Rossella O’Hara è lo spunto per parlare dell’America. È sempre di America che si parla nel lavoro ch segna la sua prima collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione: Un tram che si chiama desiderio.

Il testo, scritto dal drammaturgo statunitense Tennessee Williams nel 1947 è sicuramente noto al grande pubblico grazie al lungometraggio di Elia Kazan di cui sono protagonisti Marlon Brando e Vivien Leigh. Un’altra coincidenza nel percorso di lavoro di Latella perché proprio la Leigh ha interpretato e reso celebre la Rossella di Via col vento. Blanche, la protagonista femminile, nel lavoro di Latella è interpretata da Laura Marinoni che con il regista napoletano ha già lavorato nel 2007 in Le lacrime amare di Petra Von Kant di R.W. Fassbinder, spettacolo con il quale ha vinto il premio Eleonora Duse. Recentemente Laura Marinoni è stata tra le interpreti di Le Signorine di Wilko diretta da Alvis Hermanis per Emilia Romagna Teatro Fondazione. Un cast d’eccezione che oltre alla Marinoni vede in scena Vinicio Marchioni attore che si è perfezionato alla scuola di Luca Ronconi e che deve la sua notorietà all’interpretazione de ‘Il Freddo’ nella serie televisiva ‘Romanzo Criminale’ vista su Sky; Marchioni è anche vincitore del Premio Biraghi alla scorsa edizione del Festival del Cinema di Venezia quale miglior attore per il film 20 sigarette di Aureliano Amadei.

APPUNTI DI REGIA

Arthur Miller rimproverava Williams di non immergere i suoi personaggi in un concreto tessuto di circostanze storiche. Io credo che proprio questa sia la grandezza di T. Williams: svuotando i suoi testi da un contesto storico ha reso i personaggi memorabili, enormi ed universali, sembrano a tratti eroi ed eroine delle grandi tragedie greche, dove l’eroe questa volta accetta la decadenza del vivere quotidiano senza sfidare gli dei, ma lottando con le proprie ossessioni, proprio come fa Blanche, la protagonista del nostro testo, troppo ammalata di vita per riuscire a vivere.
In lei tutto sembra menzogna, finzione, artificio ma quella maschera tragica è troppo dolorosa per non sgretolarsi e scoprire che l’urlo non è un buco in un volto di argilla ma è uno squarcio dell´anima impossibile da sopportare e che gli unici déi moderni che possono salvarla sono i medici (figure spesso presenti nei testi di T. Williams). A loro ci si affida pur di morire vivendo in un lirismo di assenze, in un ultimo tentativo disumano che ci obbliga e ci costringe ad usare tutte le nostre forze pur di adeguare la realtà ad un ideale e vincere l´angoscioso senso di solitudine.

(Antonio Latella)


Un tram che si chiama desiderio viene presentato per gentile concessione della University of the South, Sewanee, Tennessee

Lunedì 2 aprile 2012
Teatro Alfieri di Asti ore 21.00

  • di Tennessee Williams
  • traduzione di Masolino D’Amico
  • regia di Antonio Latella
  • con Laura Marinoni, Vinicio Marchioni, Elisabetta Valgoi, Giuseppe Lanino, Annibale Pavone, Rosario Tedesco
  • assistente alla regia Brunella Giolivo
  • scene Annelisa Zaccheria
  • costumi Fabio Sonnino
  • luci Robert John Resteghini
  • suono Franco Visioli
  • direttore tecnico Robert John Resteghini,
  • capo macchinista Gioacchino Gramolini
  • capo elettricista Andrea Modica
  • fonica Chiara Losi
  • sarta Daniela Patacchini
  • amministratrice Daniela Cappellini
  • produzione:
    Emilia Romagna Teatro Fondazione
    Teatro Stabile di Catania
  • scena costruita nel laboratorio Emilia Romagna Teatro e D. ex M.
    realizzazione abiti Veronica Giulio
  • foto di scena Brunella Giolivo