Quattro atti profani

Sacra Rappresentazione, mistero, via crucis, auto sacramental… L’umanità portata in luce in modo intenso e straziante, ma anche dolorosamente ironico, dai Quattro atti profani di Antonio Tarantino è quella nascosta nelle pieghe oscure della città e delle coscienze. L’autore dà voce ai “dimenticati” di questi quattro “drammi torinesi”; “fantocci di parole rilegate in pelle” li chiama Tarantino, facendoli esprimere in una inaspettata e musicalissima lingua, che riesce a comunicare e ad emozionare sfruttando un ampio e articolato spettro espressivo. Da un italiano ossessivo, rotto, si passa a un violento corpo a corpo con la lingua italiana “alta”, infettandola con la lingua della strada e il dialetto; inventando irresistibili neologismi e infine inoltrandosi nel solco di un classicità rivisitata, in cui l’olimpo greco può ospitare e consacrare ladri e puttane.

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Per questa nuova produzione, Valter Malosti ha scelto di riunire in un unico corpus i “quattro atti” (Stabat Mater, Passione secondo Giovanni, Vespro della Beata Vergine, Lustrini): «Affronto questo lavoro con un cast straordinario e inaspettato che darà voce e corpo alle creature estreme dei Quattro atti profani di Antonio Tarantino. Ho immaginato che le creature di questi quattro testi, in realtà autonomi, condividano la scena in una nuova creazione. Nuova creazione a cui l’autore ha coraggiosamente aderito. Torino è per queste creature un luogo cruciale, e dentro lo spazio della città, che diviene un luogo / non luogo beckettiano, o metafisico com’è appunto il cuore segreto di Torino, li vedo muoversi e vomitare i loro flussi inarrestabili di parole, commoventi e sgradevoli; quasi attori di un visionario avanspettacolo in un deserto urbano fattosi sacro».

Antonio Tarantino, nato a Bolzano nel 1938 e residente a Torino sin dall’infanzia, si affaccia di prepotenza all’attenzione del mondo teatrale italiano nel 1993 conquistando, per verdetto unanime della giuria, il Premio Riccione Ater per il teatro. I lavori premiati sono due: Stabat Mater e Passione secondo Giovanni. I due testi, insieme a Vespro della Beata Vergine e Lustrini vennero poi pubblicati dalla casa editrice Ubulibri nel 1997. Il volume, dal titolo Quattro atti profani, fu curato da Elena De Angeli.
«Scoppiato come un caso nel teatro italiano, Antonio Tarantino – si legge nella presentazione del testo -, già pittore noto, ci propone dei personaggi violenti, ma a volte teneri, delle nostre cronache malfamate, ritrovando nel loro squallore quotidiano sotto l’ossessione della sopravvivenza e della burocrazia, l’immagine degradata ma vibrante delle figure della fede e del mito; e dal linguaggio da marciapiede degli immigrati che mescola i dialetti, con effetti di verità e di ilarità irresistibile, esce l’eresia, connaturata alla vita, di un dolore che non paga né redime, e della storia che ripete spietatamente il suo ciclo senza evolvere».

Martedì 26 Maggio 2009 – Teatro Alfieri ore 21.00
QUATTRO ATTI PROFANI

  • (Stabat Mater, Passione secondo Giovanni, Vespro della Beata Vergine, Lustrini)
  • di Antonio Tarantino
  • uno spettacolo di Valter Malosti
  • con (in o. app.) Maria Paiato, Valter Malosti, Mauro Avogadro,
    Michele Di Mauro, Mariano Pirrello
  • scene Botto & Bruno
  • suono G.u.p. Alcaro | luci Francesco Dell’Elba | costumi Federica Genovesi
  • Fondazione del Teatro Stabile di Torino / Teatro Eliseo / Teatro Di Dioniso