ANELANTE

SABATO 19 NOVEMBRE 2016
ASTI | TEATRO ALFIERI | ORE 21.00

di Antonio Rezza e Flavia Mastrella

Anelante ci parla di noi, di cosa siamo, della bieca e un po’ ottusa sostanza carnale di cui siamo fatti (…) È impressionante la padronanza con cui (Rezza) governa quel caos organizzato, senza mai perderne il controllo.  E il suo furore iconoclasta non ha un attimo di cedimento, mantiene la stessa acre tensione fino alla fine.
R. Palazzi, Il Sole 24 ore

Di ritorno da una recentissima prima assoluta a New York, dove hanno portato al leggendario teatro La MaMa con grandissimo successo un loro cavallo di battaglia, ‘Pitecus’, giungono ad Asti Rezza/Mastrella con ANELANTE, l’ultima loro grande performance; ANELANTE segna  l’inizio della sezione astigiana dell’XI edizione di PAROLE D’ARTISTA.
ANELANTE vede in scena, insieme ad Antonio Rezza, altri quattro performer: Ivan Bellavista, Manolo Muoio, Chiara A. Perrini, Enzo Di Norscia; l’habitat è come sempre di Flavia Mastrella. Produzione  RezzaMastrella – Fondazione TPE – TSI La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello.

ANELANTE, nella consueta raffinatissima ed esilarante forma di accumulo di parole e di movimenti, solo in apparenza disordinati, ci conduce in un territorio lucido di intelligenza e di osservazione: si passa dalla famiglia a Dio, dalla matematica al sesso, dal G20 alla scienza, dalla morte  alla psicanalisi.
In ANELANTE si parla del corpo, quello strumento che ciascuno possiede per un tempo dato e limitato; si parla dell’essere umano nella sua interezza invece che dell’accorpamento di pezzi.

Contro l’habitat  progettato da Flavia Mastrella -il luogo dove la performance avviene sotto gli occhi degli spettatori- forse un muro, una parete, uno screensaver di un computer, uno spazio comunque limitante e limitato, si svolge il fluire del ritmo e dell’energia rappresentato dalla performance di Rezza & co.

Da sempre Rezza e Mastrella insistono sul ritmo, sul suono, sull’energia in un rapporto a doppio senso tra il palcoscenico e la platea, tra il performer (qui i 5 performer) e il pubblico, dove ciascuno è chiamato a fare la propria parte. In ANELANTE i ritmi sono rispettati: vertici di utilizzo manipolatorio delle parole scansite su un ritmo sincopato e feroce, dove si fatica a prendere fiato, dove movimenti e parole si inseguono apparentemente senza un ordine, ma dove il filo del discorso che RezzaMastrella conducono da quasi trent’anni appare evidente e ordinatissimo: si parla dell’uomo, di quello che è diventato, attraverso un uso frenetico e fantastico di sillabe e corpo, quel corpo che Rezza  piega, stira, comprime, distorce in un parallelo continuo con ciò che viene detto e che viene detto  nello stesso modo, stracciando e pigiando, piegando e allungando.
Il ritmo e il corpo  come sostegno, come disagio, come chiave di apertura verso ciò che abbiamo dentro, quella carne rituale che esplode e si ribella.

Dice Rezza nelle note a corredo di ANELANTE ‘il suono stravolge il rimasuglio di un concetto e lo depaupera’ e l’argomento è la malattia del linguaggio, quel linguaggio che in ANELANTE è nuovamente co-protagonista, quel linguaggio che non sembra significare più niente e che nel suono ritrova  il suo senso.
Quel linguaggio che conduce gli spettatori all’interno di una sorta di ‘festa’ dove la comicità gladiatoria e geniale di Rezza regala novanta minuti di feroce divertimento

Rezza/Mastrella, pochi giorni dopo il debutto astigiano, il 25 novembre, verranno insigniti a Napoli del PREMIO NAPOLI, il primo e unico riconoscimento italiano consegnato a personalità che si distinguono per il loro contributo alla lingua e alla cultura indipendentemente dalla produzione eminentemente letteraria.

  • con Antonio Rezza
    e con Ivan Bellavista, Manolo Muoio,
    Chiara A. Perrini, Enzo Di Norscia
  • (mai) scritto da Antonio Rezza
    habitat di Flavia Mastrella
  • assistente alla creazione Massimo Camilli
    disegno luci Mattia Vigo
    organizzazione Stefania Saltarelli
    macchinista Andrea Zanarini
  • Produzione RezzaMastrella – Fondazione TPE – TSI La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello

ph. G. Mazzi