Parole d'Artista IV

La stanza di passo

La vita e la morte, la fatica, il sacrificio, il senso di inutilità, l’arroganza, il cinismo: uomini e donne in mezzo alla tempesta della vita si muovono come spettri all’interno della locanda dove hanno trovato rifugio.
Ognuno ha una storia da raccontare, un Dio da invocare, un ultimo soffio di vita prima di uscire di scena.

Corsia degli Incurabili

Corsia degli Incurabili, scritto nel 1996, è insieme poesia e teatro. Continuando la feconda collaborazione tra Teatro di Dioniso e Teatro i, nata lo scorso anno sul Progetto Testori, sono emerse la necessità di parlare del nostro paese, del nostro tempo e insieme la fascinazione nei confronti di un dolore e di una ribellione più intime e personali che ci hanno avvicinato alla figura protagonista – malato o malata terminale – e ce ne hanno fatto assaporare lo sdegno, la bruciante attualità. Un monologare che è invettiva, scherno, preghiera, bisbiglio, confessione, provocazione. Una trama caustica e urticante ordita con estro e sapienza da Patrizia Valduga, fra le voci più significative della poesia contemporanea italiana.