Parole d’artista XI stagione

Superato nel 2015 il traguardo dei dieci anni, PAROLE D’ARTISTA affronta oggi l’inizio di un nuovo percorso: continuare a indagare la realtà attraverso le infinite declinazioni dell’arte attoriale e coinvolgere sempre più e in modo più strutturale il pubblico. E in particolar modo quel pubblico, eterogeneo e giovane, che negli anni passati ci ha accompagnati, riconoscendo come propria l’urgenza di esplorazione e racconto del mondo e delle sue contraddizioni, attraverso le voci di artisti diversi e la felice contaminazione dei generi.

Mantenere il fulcro dell’attenzione sul lavoro dell’attore, con un’offerta qualitativamente molto alta, e la capacità di stare sul crinale sottilissimo che separa la tradizione – le nostre comuni radici espressive- dalla ricerca, confrontando e ponendo in controcanto i diversi campi di una indagine che include la rilettura dei classici, e la drammaturgia contemporanea, così come la musica, la poesia, il teatro civile; sono questi gli elementi che l’undicesima edizione di PAROLE D’ARTISTA esprime nei luoghi in cui si svolge: Asti, Moncalieri, Torino.

E poiché obiettivo della rassegna è anche la ridefinizione e il riposizionamento del contemporaneo al centro della scena teatrale e artistica piemontese, attraverso un’indagine sul lavoro dell’attore che si sviluppa in due direzioni: da una parte la stagione di ospitalità e dall’altra il cantiere produttivo che dà vita a spettacoli  esportati in Italia e all’estero. Il Berretto a sonagli prodotto l’anno scorso, quest’anno sarà in tournée nei più importanti teatri italiani. PAROLE D’ARTISTA, con il suo sguardo attento alla trasversalità, alla pluralità dei linguaggi e alla creatività giovanile, si pone dunque anche come progetto che intende ridare forza e sostegno alla produzione di nuove opere.

Infine una breve considerazione: undici anni di teatro contemporaneo e di PAROLE D’ARTISTA chiaramente non esisterebbero se la  Compagnia di San Paolo non avesse creduto, sin dalla prima edizione, in questa rassegna, e se non avesse continuato a confermare la propria adesione al progetto. Anche quest’anno PAROLE D’ARTISTA viene realizzata con il sostegno della Compagnia nell’ambito della Scadenza Unica 2016 Performing Arts. Ma un caloroso ringraziamento va inoltre al Comune di Asti che continua a sostenere e a ospitare la rassegna e a tutto il personale del Teatro Alfieri. Lo stesso caloroso grazie va inoltre agli altri partner storici dell’iniziativa: in primis la Fondazione CRT, e poi la Regione Piemonte, e infine il Comune di Moncalieri e la sua Istituzione Musica Teatro.

L’XI edizione di PAROLE D’ARTISTA si apre e si chiude a Torino con due operazioni fuori dai soliti schemi teatrali: l’inizio è affidato a un progetto speciale: SHAKESPEARE/POEMETTI, che inizia con la presentazione al Circolo dei Lettori dell’omonimo cofanetto dedicato alla traduzione e alle versioni sonore che Valter Malosti in collaborazione con il sound designer Gup Alcaro ha dato dei due poemetti shakespeariani VENERE E ADONE e LO STUPRO DI LUCREZIA. I due lavori, che hanno fruttato al regista premi e segnalazioni, verranno poi presentati, in forma di concerto, al Superbudda a Torino; ripensati e reinventati per un ascolto immersivo da Gup Alcaro e dallo stesso Malosti, i poemetti mostrano una forma completamente nuova: un approccio che attraverso uno studio emozionale e innovativo dell’esperienza sonora restituisce emozioni in grado di far ‘respirare’ la densità musicale dei testi.

La rassegna si chiuderà agli Arca Studios di Torino (sempre all’interno del complesso dei Docks Dora come il Superbudda) con THÉRÈSE E ISABELLE, un testo delicato e potente di Violette Leduc; una sorta di ‘racconto jazzistico’, nella lettura registica di Valter Malosti, fondato sulla musicalità della parola, l’esplosione della sintassi, la gioia della lingua e la potenza del sentimento che lega le due adolescenti del titolo.

Al Teatro Alfieri di Asti ospiteremo tre grandi spettacoli: si comincia con Anelante di Antonio Rezza e Flavia Mastrella. Rezza, insieme ad altri quattro performer, andrà letteralmente a frugare tra argomenti che vanno dalla matematica al sesso, dalla religione alla famiglia, dalla politica alla morte e alla psicanalisi nell’abituale feroce divertimento fatto di parole e gesti.

Malosti  dirige, in prima assoluta per l’Italia, Venere in pelliccia, la pluripremiata e acclamata pièce di David Ives (svariati Tony Award a Broadway), da cui Roman Polanski trasse l’omonimo film. Una sorta di sexy dark comedy, un duello teatrale in cui  regista e attrice, vittima e carnefice si affrontano in un esilarante combattimento, un vertiginoso scambio di ruoli, un gioco ambiguo fatto di seduzione, potere e sesso. La talentuosa Sabrina Impacciatore dividerà la scena con lo stesso Malosti.

Giovanni Lindo Ferretti con il suo concerto A cuor leggero è il graditissimo ritorno, crediamo, per tutti gli amanti del padre del punk italiano. Ex CCCP, ex CSI e ex PGR, Ferretti ripercorre la sua storia musicale, in versione elettrica, proponendo le canzoni del suo repertorio solista e quelle dei CCCP Fedeli alla Linea e C.S.I. nell’unica data piemontese  del suo tour 2016/2017.

La sala più contemporanea del Teatro Giraudi (che vede quest’anno l’inizio di un nuovo progetto mirato al rilancio, rinascita e fruizione quotidiana dello spazio attraverso una serie di attività rivolte ai giovani, ma non solo, promosso dall’associazione CRAFT, dal Teatro degli Acerbi cui auguriamo un grande successo) ospiterà quattro proposte, al cui interno ci sarà una breve panoramica delle eccellenze produttive del teatro della regione Puglia, sorta di ideale seguito al progetto legato al “Premio Paolo Ambrosino”.

La  prima proposta sarà SVENIMENTI un vaudeville, che presenta il lato delicato e spiritoso, lieve e rivoluzionario di Anton Cechov, utilizzando una fantasia tratta da alcuni dei suoi  Atti Unici, intrecciata alle lettere scritte dall’artista alla moglie e ad alcuni frammenti di racconti. Protagonisti sono Marco Sgrosso, Elena Bucci e Gaetano Colella (questi due ultimi acclamati interpreti in un recentissimo altro Cechov, Il Giardino dei Ciliegi, che ha inaugurato la stagione 2016/2017 dello Stabile Torinese, sotto la guida di Malosti).

Per la piccola panoramica sulla Puglia “felix” ospitiamo un progetto ideato dal vulcanico Carlo Bruni, di tratta di ELSE, liberamente ispirato  al racconto di Schnitzler, con la grande prova d’attrice della sua interprete, Nunzia Antonino. Il testo indaga il peso che un debito può ancora avere su anime sensibili  e ci mostra una Else non più giovane, immersa in un’epoca sorda, dove nessuno vede o ascolta, di piena crisi culturale, molto simile alla nostra. Unica data piemontese.

Proporremo poi Licia Lanera, attrice e regista pluripremiata in ORGIA di Pasolini. Una prova d’attrice estrema e matura in cui affronta un testo che trova la sua universalità nel ragionamento sull’uomo, nel suo strazio più profondo nel non riconoscersi parte di qualcosa, nello stare fuori.

L’ultimo spettacolo previsto al Giraudi, e ultima parte del trittico pugliese, è CAPATOSTA, premio Storie del Lavoro 2015, un testo  di racconto e denuncia, nato da lunghe conversazioni con gli operai dell’ILVA di Taranto sulla frattura fra salute e lavoro che si vive in maniera sempre più dolorosa ovunque si sia messi di fronte alla scelta  fra due elementi entrambi irrinunciabili.

 

Anche quest’anno la stagione ospiterà un progetto pensato per Moncalieri; due gli spettacoli previsti alle Fonderie. Il primo, ERODIÀS, di Giovanni Testori, vede Federica Fracassi, attrice temeraria e piena di talento, diretta da Renzo Martinelli, interpretare il dolore di Erodiade e il suo pazzo amore mai ricambiato dal Battista, un amore consumato da sola tra urla e bisbigli nel silenzio di morte che la circonda. Unica data in Piemonte.

Il secondo, PORPORA, è un rito sonoro nato dall’incontro tra una poetessa e un musicista. “Porpora è per me il colore dei doni, il colore della festa e delle vesti magnifiche, il colore degli antichi solenni riti” scrive Mariangela Gualtieri che porta in scena i suoi versi pubblicati da Einaudi, accompagnata dal musicista  Stefano Battaglia con la complicità del regista Cesare Ronconi con cui ha dato vita, molti anni orsono, al Teatro della Valdoca.

Infine il Teatro Matteotti ospiterà, unica data piemontese, il Teatro Kismet di Bari con NAMUR del grandissimo Antonio Tarantino, nell’interpretazione di Teresa Ludovico e Roberto Corradino. Un affresco  visionario di grande potenza evocativa che attraverso la piccola storia di amore della vivandiera e del fantaccino, mentre Napoleone scappa a Parigi, ci rivela universali meccanismi di coppia e la feroce assurdità della guerra.

 

Lo scorso maggio, ad Asti, abbiamo ricordato Paolo Ambrosino, storico organizzatore del Teatro di Dioniso, scomparso tre anni orsono, istituendo un premio a lui intitolato.

Il Premio, creato grazie all’impulso del Teatro di Dioniso, in collaborazione con la Città di Asti e l’Assessorato alla Cultura della città piemontese, rivolto a ‘un progetto  di organizzazione  e gestione di spazi teatrali o situazioni di residenza,  attività di compagnie o festival’, è stato presentato l’8 maggio 2015  nel corso di una  giornata che ha visto riunito un cospicuo numero di organizzatori teatrali, attori e registi provenienti da tutta Italia e che,  nella sua forma di ‘numero zero’, è stato  lo spunto  per ragionare sul ruolo di una figura fondamentale nell’ambito teatrale, quello dell’organizzatore, ruolo poco o per nulla noto al pubblico e fondamentale tassello di quella grande nave sempre in viaggio che è il teatro.

Luogo e data sono ancora in via di definizione ma per il maggio 2017 prevediamo di dedicare nuovamente una giornata al ‘Premio Paolo Ambrosino’: sarà l’occasione per incontrarci di nuovo e approfondire i tanti discorsi iniziati.