TALKING HEADS II AD ASTI PER ‘PAROLE D’ARTISTA’

Martedì 26 marzo alle ore 21.00 al Teatro Alfieri di Asti va in scena per la rassegna PAROLE D’ARTISTA/NARRAZIONI FEMMINILI TALKING HEADS II, una scelta di testi facenti parte dell’omonima raccolta di Alan Bennett, nell’interpretazione di Michela Cescon con la regia di Valter Malosti.
TALKING HEADS II, progetto dedicato al grande autore britannico, è l’occasione per i due artisti, pluripremiati interpreti della scena teatrale italiana, di tornare a lavorare insieme dopo oltre dodici anni.

Michela Cescon veste i panni delle protagoniste di due fra gli irresistibili e irriverenti Talking Heads, un titolo che si potrebbe tradurre con “Gli straparlanti”: una serie di monologhi nati dalla caustica penna del drammaturgo inglese come pezzi televisivi per la BBC.
Una prima serie è stata realizzata nel 1988, una seconda nel 1998. Si tratta di magnifici pezzi teatrali per grandi attori e attrici; nella prima serie appariva, ad esempio, anche Maggie Smith.
In Italia alcuni della prima serie erano stati interpretati daAnna Marchesini; dalla seconda, sono tratti -e presentati per la prima volta in ItaliaMiss Fozzard si rimette in piedi e Notti nei giardini di Spagna.

Talking Heads di Bennett sono sguardi sulla quotidianità: brevi commedie nere fondate su piccole storie, vite anonime, abitazioni che sembrano trappole, da cui però attraverso l’ironia dissacrante dell’autore, le protagoniste – sono quasi sempre donne che conducono un’esistenza banale messe d’improvviso ad un bivio della vita- vedono aprirsi possibilità nuove, altre esistenze possibili, scenari inimmaginabili.

In Miss Fozzard si rimette in piedi la protagonista, impiegata in un grande magazzino, la cui vita ripetitiva è animata solo dalla cura di un fratello molto malato, si ritrova al centro di un’esilarante avventura in cui i suoi piedi, veri protagonisti del testo, grazie alla presenza di un podologo perfetto, diventano lo strumento per un viaggio inatteso nelle terre sconosciute del sesso non ordinario, porto con grazia ed umorismo irresistibili da Bennett.

Notti nei giardini di Spagna è un testo più denso, più profondamente umano, velato di profonda tristezza benché non manchino, anche in questo lavoro, momenti di acre umorismo. La protagonista si trova a conoscere la persona che diventerà la più importante di tutta la sua vita in una circostanza tragica, quando quest’ultima assassinerà il marito che abusava di lei e le chiederà aiuto nella notte.
Nascerà da questo incontro un’amicizia al femminile delicata e intensissima, da cui germoglieranno non solo fiori –la protagonista si impegna a occuparsi del giardino della colpevole, incarcerata- ma anche consapevolezze difficili da accettare.

Sottolinea il regista, Valter Malosti

Due testi, due donne alla ricerca di sé stesse e dell’amore, in cui l’autore si serve di una scrittura apparentemente piana ma in realtà piena di sottili strati, di infinitesime variazioni, e che, attraverso l’umorismo, ci porta in zone pericolose ed oscure dell’animo umano. La lingua di Bennett è una sorta di veleno che sembra non lasciare traccia ma che si insinua nelle pieghe dell’ascoltatore in maniera quasi invisibile e che distilla poco a poco frammenti di umanità per lo più in rovina. Una lezione di scrittura da un grande sarto della parola.
Tecnicamente è una sorta di flusso di coscienza, che la traduzione ha cercato di rendere anche in minima parte, che utilizza molte forme letterarie, dal racconto alla scrittura teatrale, intersecandole in modo perfetto e usando la punteggiatura, molto parsimoniosa, come una forma di notazione musicale.
Ed è proprio il ritmo ed il suono, curato da G.u.p. Alcaro, il punto di partenza dell’interpretazione che ho proposto a Michela Cescon, attrice perfetta per questi testi. Le scene sono di Nicolas Bovey, ispirate alla grande fotografia iperrealista e visionaria di Gregory Crewdson e ai corti cinematografici di Roy Andersson, i costumi di Grazia Materia.

  • di Alan Bennett
  • con Michela Cescon
  • versione italiana e regia di Valter Malosti
  • suono G.u.p. Alcaro
  • scene Nicolas Bovey
  • costumi Grazia Materia
  • luci Alessandro Barbieri
  • fonico Federica Canciello
  • assistente alla regia Elvira Berarducci
  • produzione Teatro di Dioniso, Progetto Goldstein, Pierfrancesco Pisani in collaborazione con Infinito srl

Lo spettacolo ha debuttato in versione di mise en espace a TREND – nuove frontiere della scena britannica – XVI edizione

ph. Fabio Lovino