Maddalene (da Giotto a Bacon) (2003)

Invitato dall’editore Franco Maria Ricci a realizzare (ma forse solo a commentare) un volume sulle Maddalene nella storia dell’arte, Testori produsse in forma di poesia le schede sulle singole opere: schede-versicoli come lui le chiamò, “nate non da un premeditato disegno, bensì da un insopportabile nausea per il modo (a me) consueto di stenderle”, e che afferma di scrivere come sdraiato nel letto con la Magdala, o Maddalena, quasi a sentirne il fiato e a far con essa/esse “il lingua in bocca” e forse anche ad immedesimarsi con lei nel suo tormentato cammino spirituale e corporale.

Apparizioni (1993)

spettacolo itinerante da Sade, Dickinson, Hölderlin, Jacopone da Todi

Vado a vedere come diventa notte nei boschi

Vado a veder come diventa notte nei boschi (2002)

“Sapete anche voi come lavora il mio Martino […] Dice che più che disegnare, bisogna colorare e che prima di colorare bisogna guardare, guardar tutto con cura, con amore, anche le cose che nessuno ha mai notato, forse per la semplice ragione che ci cadon sotto gli occhi ogni momento [..].