Maddalene (da Giotto a Bacon) (2003)

Invitato dall’editore Franco Maria Ricci a realizzare (ma forse solo a commentare) un volume sulle Maddalene nella storia dell’arte, Testori produsse in forma di poesia le schede sulle singole opere: schede-versicoli come lui le chiamò, “nate non da un premeditato disegno, bensì da un insopportabile nausea per il modo (a me) consueto di stenderle”, e che afferma di scrivere come sdraiato nel letto con la Magdala, o Maddalena, quasi a sentirne il fiato e a far con essa/esse “il lingua in bocca” e forse anche ad immedesimarsi con lei nel suo tormentato cammino spirituale e corporale.

Una singolare raccolta poetica, penetrante e istrionica, “come un sunto, strozzatissimo, di storia dell’arte”, che accompagna il cammino della Maddalena nei secoli: da Duccio a Masaccio, da Giotto a Cézanne, da Beato Angelico a Caravaggio, da Raffaello a Rubens, da Botticelli a Tiziano, da Grünewald a Bacon con il contrappunto di Cecil B. De Mille e la Osiris.

Dopo l’installazione testoriana nella chiesa di S.Bernardino a Ivrea sugli affreschi di Martino Spanzotti, continuo ad esplorare il Testori critico d’arte in cui si mescolano teatro, poesia e saggistica tentando di rivelare la teatralità della sua particolarissima scrittura d’arte.
Lo spettacolo inizia e finisce con una delle tre figure ai piedi della croce, “l’atroce bambola scomposta e disfatta” dipinta da Francis Bacon nel 1944, anni di guerra che ci avvicinano alla nostra “ricca, indifferente idiozia dei tempi”.

Valter Malosti

Maddalene_Estratti di rassegna stampa

Dove:
Sala dei Giuristi, Palazzo della Regione, Bergamo
Chiesa di San Bartolomeo, Albino (Bergamo)
Belluno
Varallo Sesia
Cavallerizza Reale, Torino
Palazzo Simi, Bari
Asti, Teatro Alfieri
Moncalvo (Asti)

  • di Giovanni Testori
  • un progetto di e con Valter Malosti
  • musiche Carlo Boccadoro
  • eseguite in scena al violoncello da Andrea Pecelli
  • produzione Teatro di Dioniso
  • con il sostegno di Bergamo Teatro Festival
  • ph. Giorgio Sottile